MONTEFIORINO (MO) – Un borgo magico, un panorama mozzafiato e una rocca unica sotto il profilo artistico e architettonico. Il Comune di Montefiorino si è confermato uno spicchio d’Italia da visitare, almeno una volta nella propria vita. Queste, per ora, sono le prime conclusioni a cui sono giunti i ricercatori di Epas (European Paranormal Activity Society) che il 13 e 14 aprile scorsi hanno raggiunto il paese in provincia di Modena per una tappa dal duplice scopo. Innanzitutto, come avviene nel corso di ogni loro spedizione, gli studiosi hanno raccontato la storia e le peculiarità culturali del posto.
Il team, guidato da Marcello Chichinato e Sabrina Cavallari, ha potuto contare sul supporto del sindaco di Montefiorino, Maurizio Paladini, dell’assessore al Turismo, Roberto Cavazzi, e del professor Luciano Ruggi: insieme hanno accompagnato i ricercatori in un viaggio costellato di ricordi ed eventi che hanno scritto la storia dell’Italia intera. Un tuffo nel passato che ha coinvolto anche il Museo della Resistenza, il più importante in Italia dedicato al tema, testimone di quegli eventi legati alla celebre Repubblica di Montefiorino. Nei prossimi giorni il team utilizzerà immagini e interviste per comporre un vero e proprio documentario. Video che sarà mostrato in giro per l’Italia durante convegni e conferenze, ma anche caricato sui canali social dell’associazione, seguita (e presente) in tutto il mondo.
Ma Epas, lo dice il nome stesso, è anche passione per le leggende e i misteri che ammantano luoghi come Montefiorino. “Non siamo acchiappafantasmi o ghost hunters – spiegano Chichinato e Cavallari – noi siamo ricercatori e ci sforziamo di mantenere un approccio scientifico. Però, quando indaghi sulle leggende popolari che ammantano rocche e castelli, è inevitabile incontrare persone che sostengono di aver assistito a fenomeni inspiegabili. Luci, ombre, voci, pianti, grida, sussurri: a ogni edificio si lega una storia più o meno credibile. Il nostro compito, in quanto ricercatori appassionati di mistero, è verificare queste credenze attraverso strumenti tecnologici sofisticati e quindi attendibili. Apparecchiature in grado di analizzare fenomeni e avvenimenti in maniera oggettiva, superando la suggestione e i fantasmi della mente, spesso gli unici realmente presenti”.
Ma qualcosa di particolare è avvenuto?
“E’ presto per dirlo. Dobbiamo prima analizzare l’enorme quantità di materiale raccolto. A livello di esperienze personali non abbiamo registrato nulla di particolarmente anomalo. Un episodio singolare, però, è avvenuto all’interno dell’antica ghiacciaia, poco distante dalla rocca, dove abbiamo posizionato un lettore di campi elettromagnetici. Abbiamo provato a instaurare un contatto verbale con la possibile entità – spiega Chichinato – e di fronte alle nostre domande lo strumento si attivava seguendo un apparente, preciso, senso logico. Secondo una ricostruzione parziale, infatti, potremmo dire di aver “dialogato” con un’entità maschile che ha scelto l’antica ghiacciaia come propria dimora. Un’entità che, inoltre, pare aver preso in simpatia uno di noi in particolare: rispondeva infatti solo alle sue domande e quando il nostro collega lo ha salutato per congedarsi l’apparecchio ha smesso di attivarsi (ride ndr). Ovviamente non possiamo affermare con certezza di essere entrati in contatto con un’entità: il rilevatore di campi elettromagnetici si è attivato senza dubbio con modalità anomale, resta però da capire quali siano le cause. Cause che ovviamente possono essere del tutto naturali”.
“Tornando alla rocca, abbiamo svolto un sopralluogo all’interno della torre. In quella cornice, la telecamera termica ha rilevato sbalzi di temperatura incoerenti con il clima della serata. Parliamo di salti di oltre 30 gradi tra l’esterno e l’interno della struttura, con misurazioni vicine ai -20 gradi in prossimità della soglia che conduce al terrazzo in cima alla torre stessa. Anomalie supportate dall’attivazione dei rilevatori di movimento, entrati in funzione senza una precisa causa apparente”.
“Anomalie anche in prossimità del pozzo, sempre all’interno della rocca, dove i rilevatori di movimento e di campi elettromagnetici hanno reagito secondo criteri apparentemente inspiegabili”.
“Queste sono solo osservazioni preliminari – spiegano Massimiliano Maresca e Pippo Ferrara, fondatori di Epas – teniamo a precisare che prima di giungere a conclusioni precise è necessario visionare e analizzare il materiale raccolto. Senza prove tangibili non possiamo affermare di aver raggiunto risultati significativi. Per ora, l’unica certezza è la magia di questo borgo, ammantato di fascino e storia”.
I tecnici di Epas torneranno a Montefiorino il prossimo 30 aprile in occasione della Festa della Regina.
Un appuntamento aperto al pubblico durante il quale i ricercatori proporranno una simulazione di indagine coinvolgendo i presenti in un vero e proprio sopralluogo a caccia di misteri e anomalie.
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