Oltre 350 i pescatori arrivati a Roma dall’Emilia-Romagna. Il consorzio Pescatori di Goro dona una targa a Papa Francesco quale segno di gratitudine dell’udienza concessa
BOLOGNA – È stata un’udienza toccante e ricca di sentimento, si sentiva vociferare all’uscita dell’Aula Paolo VI dove sono accorsi migliaia di pescatori da tutti Italia e, tra i quali, oltre 350 provenienti dalle marinerie dell’Emilia-Romagna (Cattolica, Rimini, Bellaria, Cesenatico, Cervia, Marina di Ravenna, Goro e Gorino). “Mi rivolgo a voi, cari fratelli e sorelle del mondo del mare, a pochi giorni dalla Giornata Mondiale della Pesca. La vostra attività è antichissima; ad essa sono legati anche gli inizi della Chiesa, affidata da Cristo a Pietro, che era pescatore in Galilea”, con queste parole Papa Francesco ha salutato i pescatori italiani che ha ricevuto in Udienza. il Papa ha ricordato che il lavoro dei pescatori “è un lavoro duro, che richiede sacrificio e tenacia, di fronte sia alle sfide di sempre, sia a nuovi urgenti problemi, come il difficile ricambio generazionale, i costi che continuano a crescere, la burocrazia che soffoca, la concorrenza sleale delle grandi multinazionali”. Ha sottolineato, poi, il tema dell’unità: “In mare non si va da soli. Per gettare le reti è necessario faticare insieme, come equipaggio o, meglio ancora, come una comunità in cui, pur nella diversità dei ruoli, il successo del lavoro di ciascuno dipende dall’apporto di tutti”. “È stata una esperienza unica e molto emozionante – dichiarano Massimo Bellavista e Vadis Paesanti dell’Alleanza delle Cooperative della Pesca dell’Emilia-Romagna – Papa Francesco ha dimostrato ancora una volta la sua piena accoglienza e disponibilità; Un Pontefice con un parola per tutti, umanamente unico che ci ha commosso tutti quanti”.