Modena

Paesc: approvati anche tre ordini del giorno

Proposti dal M5s, riguardano l’incentivazione della mobilità sostenibile e l’intensificazione delle azioni a favore del Tpl. Gli interventi dei consiglieri

MODENA – Insieme al Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima, il Consiglio comunale ha approvato anche tre ordini del giorno proposti dal Movimento 5 stelle e presentati da Andrea Giordani. Negli ordini del giorno (tutti approvati con il voto a favore anche di Pd, Sinistra per Modena, Verdi e Modena civica. Astensione per Lega Modena, Forza Italia e Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia), si invita l’amministrazione ad avviare campagne informative per promuovere la mobilità sostenibile e a predisporre controlli adeguati sul rispetto dei divieti di circolazione dei mezzi non ecologici, sullo spegnimento dei motori durante le soste a semafori e passaggi a livello, sulle porte aperte negli esercizi commerciali; a intensificare le azioni per il miglioramento del trasporto pubblico e della logistica dell’ultimo miglio; a coinvolgere nella revisione delle azioni del Paesc anche gli organismi partecipati del Comune che hanno un impatto sulla produzione e riduzione di CO2.

Aprendo il dibattito, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) ha sostenuto che “per realizzare azioni che riducono i consumi energetici ed emissioni, un ente locale non ha bisogno del Paesc, che è un cartello elettorale con scadenze al 2030 che nessuno verificherà”. La consigliera ha anche affermato che “non risulta “coinvolta la società civile, come invece dichiarato nel documento”.

Per Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) a partire dal Paesc “è possibile disegnare una città più bella, pulita e vivibile: certo è una sfida complessa, soprattutto dopo l’emergenza Covid che in questo caso può rappresentare anche un’occasione, ma l’approvazione del piano, che si interseca con altri documenti strategici come il Pums, il Piano del verde e il Pug, fa parte del percorso”.

Diego Lenzini (Pd) ha affermato che il Paesc “mettendo a sistema tutte le azioni realizzate a Modena dal punto di vista energetico, ci ricorda che ogni decisione che assumiamo ha un risvolto ambientale”. Poi ha sottolineato che “il documento prevede una valutazione biennale della verifica degli obiettivi e una revisione su base quadriennale: la possibilità di misurare le azioni messe in campo è fondamentale, visto anche il livello di ambizione indicato”.

Per Giovanni Silingardi (M5s) è “importante” che Modena punti a “un obiettivo più elevato di quello minimo”. Il consigliere ha affermato che le mozioni presentate “danno concretezza al documento. Continueremo, quindi, a portare contributi per migliorare ancora le azioni del Piano”.

Per Paola Aime (Verdi) il Paesc “costituisce la cartina di tornasole per accertare la nostra capacità di salvare non solo il territorio ma l’intero pianeta: il pericolo è reale e il tempo è finito”. In quest’ottica, è significativo che “il documento preveda monitoraggi che consentano di verificare l’efficacia delle nostre azioni”.

In dichiarazione di voto, Alberto Bosi (Lega Modena) ha motivato l’astensione affermando che “il Paesc è importante, ma, prima di esprimerci compiutamente, vogliamo avere un riscontro delle azioni concrete che saranno realizzate”. Il consigliere ha precisato che “Modena è una città inquinata e sul tema c’è molto lavoro da fare”.

Concludendo il dibattito, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, ha ricordato che il percorso è iniziato con l’adesione al Patto dei sindaci nel 2009 voluta dal sindaco Pighi: “Una scelta che allora non era per nulla scontata, perché l’idea che le comunità locali potessero intervenire direttamente sull’ambiente era accettata con difficoltà, e la questione era delegata allo Stato e alla Comunità europea”. Allora, ha aggiunto, “abbiamo iniziato una sfida epocale che prosegue oggi con il Paesc e che vede il Consiglio agire in coerenza con le valutazioni dell’Amministrazione”. Muzzarelli ha ricordato che “le scelte compiute negli ultimi anni hanno già comportato un calo delle emissioni. Adesso possiamo fare un ulteriore passo avanti: aggiornare gli obiettivi che l’Europa ci pone, anche con la finalità di ottenere fondi che potremo investire nella riqualificazione e nella rigenerazione della città”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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