Alla cerimonia, la madre Lina, la moglie Marina e la figlia Marzia
REGGIO EMILIA – A L’Ordine degli Ingegneri e la Fondazione Ingegneri Reggio Emilia hanno intitolato all’ingegner Massimiliano Rossi la Sala del Consiglio della nuova sede dell’Ordine, recentemente inaugurata all’interno del capannone 17 delle ex Officine Reggiane, nel Parco dell’Innovazione.
La prematura scomparsa dell’ingegner Rossi, avvenuta il 14 febbraio 2023, destò profondo cordoglio nel mondo imprenditoriale, tra gli amici e i colleghi. Stroncato da una malattia a soli 51 anni, Massimiliano era un professionista molto stimato.
Laureato all’università degli studi di Modena in Ingegneria Informatica nel 2000 e iscritto all’Ordine di Reggio Emilia nel 2004, l’ingegner Rossi ricoprì diversi incarichi: consigliere nel quadriennio 2017-2021, consigliere della Fondazione Ingegneri dal 2017 al 2019, membro della Commissione Informatica nel quadriennio 2009-2013, responsabile della Commissione Industria 4.0 nel quadriennio 2019-2021, membro della Commissione Informazione nei quadrienni 2013-2017, 2017-2021, 2022-2026, consigliere del Consiglio di Disciplina per il quadriennio 2022-2026, membro delle Commissioni di Federazione Formazione, Industria 4.0 nel quadriennio 2017-2021 e Informazione nel quadriennio 2022-2026. Nell’arco della sua carriera l’ingegner Rossi condusse un primario studio professionale in città nel campo della progettazione, programmazione e sistemistica nel campo dell’Information Technology e nelle metodologie di Business Modelling, attivando collaborazioni nazionali e internazionali.
Alla cerimonia di intitolazione della Sala, accanto ai membri dell’attuale e precedente Consigliatura, di cui l’ingegner Massimiliano Rossi faceva parte, sono intervenute la mamma Lina, la moglie Marina e la figlia Marzia.
Il presidente dell’Ordine, ingegner Federico Serri, nel corso di una toccante e partecipata commemorazione, dopo aver dato lettura di un testo di Sant’Agostino, ha ricordato la grande generosità dell’ingegner Massimiliano Rossi, il quale “pur nella piena consapevolezza delle sue precarie condizione di salute, ha continuato fino all’ultimo a donare il suo tempo alla promozione della categoria, in particolare al settore dell’ingegneria del Terzo settore”.