Più di un anno di indagini coordinate dalla Procura: 19 identificati, tre denunciati e un arresto in flagranza
BOLOGNA – Consentivano agli ospiti di alloggiare nei quattro appartamenti della propria struttura ricettiva omettendo di comunicare i loro nomi in Questura e coprendo di fatto attività e condotte illecite e criminose: dopo più di un anno di indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Michela Guidi della Procura di Bologna, la Polizia Locale ha denunciato i titolari di un bed&breakfast, marito e moglie, e ha arrestato in flagranza una persona per spaccio di sostanze stupefacenti. Inoltre ha identificato 19 persone, tre delle quali denunciate.
L’operazione, ribattezzata “Bad&breakfast”, si è conclusa lunedì 16 dicembre e riguarda un complesso fascicolo relativo a cattive frequentazioni all’interno di una struttura ricettiva specializzata su una tipologia di clientela particolare. Infatti la coppia di titolari, lui italiano di 41 anni e lei albanese di 35, aveva avviato l’attività di b&b con più appartamenti (tre in centro, in via Lame, e uno in zona San Donato) in cui ospitare persone che non avrebbero potuto alloggiare all’interno di una struttura condotta regolarmente. I coniugi garantivano a molti dei loro ospiti la mancata registrazione presso la Questura, imposta dalla normativa, per consentire loro di sfuggire ai controlli ed evitare le conseguenze dell’assenza di documenti.
Le indagini, fatte di lunghi appostamenti, videoregistrazioni e sopralluoghi, erano iniziate più di un anno fa e hanno portato alle perquisizioni di lunedì, quando 23 tra agenti e ufficiali del reparto di Polizia Commerciale della Polizia Locale hanno fatto accesso nella primissima mattinata nei quattro appartamenti gestiti dai coniugi: sono state identificate 19 persone, tre delle quali denunciate perché irregolari sul territorio nazionale, e due formalmente invitate a regolarizzare la loro situazione presso l’Ufficio Immigrazione; due persone sono state accompagnate presso il Comando della Polizia Locale per essere fotosegnalate.
In una delle stanze gli agenti hanno trovato forti segnali di consumo di sostanze stupefacenti, pertanto è stato necessario richiedere il supporto dell’Unità Cinofila: l’agente a quattro zampe Grey, arrivato sul posto, ha segnalato la presenza di stupefacenti e ha permesso alla Polizia Locale di recuperare un’ingente quantità di cocaina, quasi 50 grammi, parte della quale già confezionata in singole dosi. La persona che occupava la camera, un uomo di 37 anni, è stata immediatamente arrestata: all’udienza di convalida, martedì mattina presso il Tribunale di Bologna, l’arresto è stato convalidato e nei confronti dell’imputato è stato emesso un divieto di dimora a Bologna, fino al processo che si terrà nel mese di gennaio. Gli esami di laboratorio hanno rivelato una forte presenza di principio attivo, che avrebbe consentito la preparazione di quasi 240 dosi singole, per un valore di 3.000-3.500 euro. In un altro appartamento del b&b sono state identificate due persone dedite alla prostituzione, unica loro fonte di reddito.
I titolari dunque sono stati denunciati a piede libero per l’omessa comunicazione in Questura degli alloggiati, per aver favorito la permanenza illegale di stranieri, e sono in corso ulteriori accertamenti per il favoreggiamento della prostituzione; sono stati sequestrati numerosi documenti d’identità trovati nella cassaforte della struttura principale: sono ancora in corso accertamenti, ma pare che i documenti fossero ritirati come caparra agli ospiti, e che poi venivano trattenuti se le persone non saldavano il conto; sono stati inoltre sanzionati per irregolarità amministrative nella conduzione delle strutture, soprattutto in merito alla capienza delle stanze, per un totale di 2.000 euro, ed è stato loro notificato un provvedimento esecutivo che inibisce l’uso di uno dei quattro appartamenti, completamente abusivo. Sono stati avviati accertamenti edilizi, in quanto sono state riscontrate irregolarità, a cominciare da un bagno che era stato soppalcato per ricavarne una camera da letto. Tutto quanto accertato sarà infine trasmesso alla Guardia di Finanza e all’Ufficio Imposta di Soggiorno del Comune, per verifiche sul numero delle ricevute esibite dai titolati, troppo poche rispetto alla mole di lavoro della struttura.