“In Open c’è il contrasto tra città e natura, laddove solo quest’ultima può liberare l’uomo dalla frenesia della vita. Il filo conduttore è che attraverso la città arrivo alla natura. Ritengo che oggi i più giovani siano cresciuti con dei nuovi valori che noi non avevamo, come il rispetto per l’ecologia…”.
Daniel Ezralow vive a Los Angeles, ma va avanti e indietro fra Italia e Stati Uniti da più di venticinque anni. Ha un rapporto costante con il nostro paese. In Italia il Festival di Sanremo e Amici hanno accresciuto la sua popolarità, ma qui ha fatto anche pubblicità, cinema e teatro.
“Amici è sempre molto divertente e fresco. Sanremo è un impegno concitato, emozionante e coinvolgente dove ognuno cerca di dare il meglio di sé in tempi strettissimi. Mi è piaciuto lavorare ad Amici, anche se l’aspetto della competizione non mi appartiene. Maria De Filippi mi ha permesso di dare sfogo alla mia follia. Ho cercato di insegnare ai giovani a tirare fuori il genio che hanno dentro, indipendentemente dal loro collo del piede. La grandezza del teatro, invece, risiede nel pubblico, nel luogo, nel feeling dei ballerini, negli applausi. Tra la televisione e il teatro, quello che cambia molto nella creazione della coreografia sono soprattutto i tempi: in televisione le coreografie sono brevi, di pochi minuti, e devono subito essere d’impatto; in teatro, invece, è l’esatto contrario”.
Negli anni ’80, con Momix e Iso, Ezralow ha rinnovato la danza contemporanea rendendola giocosa, atletica, popolare, collaborando anche con rockstar come gli U2. Con Open, invece, punta sulla classica.
“Sono una persona che ha dedicato la vita alla creatività del movimento in ogni spazio: palcoscenico classico, Broadway, televisione. Per me l’atto creativo è sacro e può insorgereNdalla cosa in apparenza più inutile. Nell’inseguirlo, le mie cellule provocano una reazione che fa vivere l’opera stessa. Non so dire dove sta andando la danza, semplicemente perché è molto più grande di noi ed è un istinto per me. L’importante è essere nell’oggi con il proprio bagaglio, perché è lo spirito che cambia. La mia danza è fisicità, ironia, leggerezza e tanta gioia. Non voglio un pubblico annoiato, ma felice e convinto, che quando esce dal teatro porti via qualcosa attraverso gli occhi. Voglio sorprenderlo. Così per Open ho scelto la musica classica e quella che ho scelto è alla portata di tutti. Ho scelto proprio la più tradizionale e conosciuta, come i Notturni di Chopin e le musiche più celebri di Rossini, Beethoven, Bach. Creano un bel contrasto… La novità è vedere un ballerino jazz o hip hop che danza sull’ouverture del Guglielmo Tell di Rossini. Sono assolutamente convinto che le coreografie possano aiutare i giovani ad avvicinarsi alla musica classica. La classica oggi ha tanto da dire, in questo senso è nuovissima. In fondo è Lei che tiene insieme la danza classica, quella moderna e l’hip hop. L’artista deve sempre de-costruire per rinnovarsi, è fondamentale per la creatività e in questa fase della mia vita mi rendo conto che la musica classica è molto moderna. Bach, ad esempio, è pazzesco. Se lo ascolti, dopo non ti piace più neanche il rock”.
OPEN
di
Daniel Ezralow
PARMADANZA
2020
Giovedì 2 Aprile 2020 ore 20.30
Teatro Regio – Parma
Biglietti in prevendita: sono disponibili presso la biglietteria del Teatro Regio, online su teatroregioparma.it, presso l’Arci Parma (Via Testi, 4 – PR) e tramite il circuito ticketone.
Per informazioni:
ARCI Parma e CAOS Organizzazione Spettacoli
tel 0521-706214 info@arciparma.it
Biglietteria del Teatro Regio di Parma Tel. 0521 203999
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