Nel weekend di appuntamenti dall’11 al 13 ottobre e nell’anteprima della settimana precedente, oltre 6.000 persone hanno partecipato agli oltre 100 appuntamenti intorno a mestieri e talenti di ieri e di oggi, apprezzando la varietà delle proposte per tutte le età e i diversi interessi. Se economia e società sono stati al centro dell’excursus cronologico su vecchio e nuovo populismo proposto da Tito Boeri nella lectio magistralis di apertura capace di affascinare giovani e meno giovani, il lavoro, individuato per la sua “urgenza” come argomento-guida del Festival, è stato declinato in incontri che spesso hanno visto protagoniste le nuove generazioni. I giovani hanno avuto occasione di presentare il loro lavoro, di squadra o personale, sia che si trattasse di studenti sia di professionisti che si affacciano al mondo del lavoro nel campo dei beni culturali. Tanti i giovani attratti dall’arte cinematografica e dall’immaginario felliniano negli appuntamenti che hanno dato un assaggio delle celebrazioni del prossimo anno nel centenario dalla nascita del regista riminese.
Come non ricordare la splendida “lezione” di giornalismo offerta da alcune delle più prestigiose firme delle pagine culturali, quali Marino Niola, Andreas M. Steiner, Brunella Torresin e Sergio Valzania.
Un contagioso desiderio di conoscenza è alla radice del grande successo di partecipazione riscosso dal ricco programma di percorsi guidati fra città, musei, edifici storici e mostre temporanee, che ha offerto l’occasione per scoprire luoghi non sempre accessibili o per lasciarsi affascinare dal racconto di narratori d’eccezione quali Stefano De Carolis, Oreste Delucca, Stefano Medas, Elisa Tosi Brandi nell’inconsueto ruolo di guida.
Sempre appassionata è stata la risposta di chi ha messo in gioco la propria creatività e la voglia divertirsi con le attività esperienziali e laboratoriali proposte ad adulti e a bambini dagli operatori museali e da Laboratorio DimoraEnergia.
Un clima di festa della cultura, dunque, quello respirato nelle giornate del Festival che si addice a una città volta a proporsi fra le principali mete del turismo culturale in regione, valorizzando il patrimonio che le appartiene da secoli.
E il bilancio positivo di questa XXI edizione, che proietta la manifestazione riminese fra le più longeve in Italia, non può che sollecitare a dare appuntamento all’autunno 2020 per il prossimo Festival del Mondo Antico.
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