Ok al bilancio “Emergenza e ripartenza” per Modena

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Approvata in Consiglio comunale la manovra finanziaria che porta a 251 milioni la spesa corrente per quest’anno, con 183 milioni di investimenti nel triennio

MODENA – “Intervenire sull’emergenza e sostenere la ripartenza, tenendo insieme la risposta ai bisogni immediati di famiglie e imprese (dal welfare alla scuola, fino all’economia) con la prospettiva della programmazione e degli investimenti sulla città, con particolare attenzione alla rigenerazione urbanistica, all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità, e per favorire occupazione e lavoro”. Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha sottolineato così l’approvazione del Bilancio previsionale 2021-2023 in Consiglio comunale giovedì 25 marzo, intorno alle 20.20, al termine di un dibattito che si è sviluppato su due giorni e proseguirà giovedì 1 aprile con l’esame di oltre una ventina di ulteriori mozioni d’indirizzo.

Insieme ai documenti finanziari, presentati dall’assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza, è stata approvata anche la nota di aggiornamento al Dup che descrive le strategie di governo e gli obiettivi indicando le misure economiche, finanziarie e gestionali necessarie a realizzarli. Il Bilancio ha ottenuto il voto dei gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Verdi e Modena civica) e il voto contrario di Movimento 5 Stelle, Lega Modena, Forza Italia e Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia.

Rispetto alla proposta iniziale, presentata in aula un mese fa, la spesa corrente prevista per il 2021 è aumentata di circa 15 milioni di euro, arrivando a sfiorare complessivamente i 251 milioni, in virtù soprattutto degli emendamenti tecnici presentati dal sindaco sulla base delle novità che si sono sviluppate in queste settimane, a partire dal riaccertamento ordinario sui conti 2020, fino ad arrivare a nuove entrate e al mancato accoglimento nel decreto Milleproroghe delle richieste di modifica alle norme sulle assunzioni: l’impossibilità di assumere insegnanti è alla base della decisione di trasferire la gestione alla Fondazione Cresciamo di due nidi e due scuole d’infanzia per il prossimo anno scolastico, di un ulteriore nido e un’altra scuola d’infanzia per il successivo, accompagnando questa operazione con una dotazione finanziaria adeguata a sostenere i costi per le assunzioni a tempo indeterminato di insegnanti e operatori scolastici nell’ambito del progetto “Modenazerosei Costruire futuro”.

Aumenta di valore anche il Piano degli investimenti che si assesta sopra i 183 milioni di euro nel triennio, con 115 milioni già nel primo anno, con oltre 60 milioni di nuovi interventi pubblici, più della metà dei quali finanziati grazie a contributi e finanziamenti ottenuti anche a livello europeo o nazionale.

Confermata la decisione di non aumentare tasse e tariffe dei servizi a domanda individuale e di garantire le riduzioni delle rette dei nidi già introdotte lo scorso anno con il contributo della Regione, il bilancio prevede l’applicazione del Canone unico patrimoniale (per legge sostituisce Tosap e Imposta di pubblicità), ma senza aumento delle entrate complessive rispetto alle stesse voci dello scorso anno. Entrambe le delibere, insieme a quella sulle aree incluse nei Peep e nei Pip da cedere in proprietà o in diritto di superficie, sono state approvate con il voto a favore dei gruppi di maggioranza e del Movimento 5 stelle (contrari sul canone unico Lega, FI, Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia; su tariffe e aree Peep e Pip contrari Lega e FI; astenuto Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia).

Nella prima rata della Tari, inoltre, sono confermate le agevolazioni già approvate, mentre si attende il piano finanziario 2021 definito sulla base del nuovo metodo tariffario Arera: gli eventuali conguagli potranno essere coperti dagli accantonamenti già stanziati per oltre 600 mila euro. Non cambiano nemmeno le aliquote di nuova Imu e Irpef (niente addizionale Tasi, quindi, e per le entrate si dovrà fare i conti con l’incognita Covid), mentre migliora la capacità di riscossione dell’ente e si rafforzano gli strumenti per il recupero dell’evasione, anche per garantire maggiore equità.

Il fondo crediti di dubbia esigibilità cresce a quasi 16 milioni di euro: quest’anno si applica al 100 per cento rispetto al 95 del 2020.