Gli Ortottisti a tutela della salute visiva degli anziani
EMILIA ROMAGNA – Il 12 ottobre ricorre la Giornata mondiale della vista, un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della salute visiva.
Per la giornata di quest’anno, le Ortottiste e gli Ortottisti hanno voluto dedicare particolare attenzione alle persone anziane, offrendo suggerimenti per promuovere strategie per un invecchiamento attivo tutelando la vista.
Gli anziani rappresentano la maggioranza della popolazione e continuano a svolgere un ruolo fondamentale nella crescita delle nuove generazioni, oltre a essere il baluardo del Paese in termini di memoria storica ed economica. Preservare le competenze visive, come il riconoscimento, la percezione dei colori e dei contrasti, il campo visivo, l’orientamento e la percezione della tridimensionalità, favorisce un invecchiamento attivo, garantendo l’autonomia personale e prevenendo pericoli e cadute.
Secondo i dati ISTAT del 2021, in Italia vi sono 108.856 i ciechi invalidi (ciechi totali o parziali) e rappresentano il 15% degli ipovedenti totali. Inoltre, il 5% delle persone di età superiore ai 65 anni e l’8% di coloro che hanno più di 75 anni presentano gravi limitazioni visive. Sommando le limitazioni visive moderate a quelle gravi, si registra una percentuale del 33,8% tra gli ultrasessantacinquenni e del 41,9% tra gli ultrasettantacinquenni.
Tuttavia, la definizione di “persona anziana” non può essere legata esclusivamente all’età, ma deve considerare anche le condizioni generali di salute, quelle economiche e la capacità di essere attivi socialmente.
Le persone anziane con disponibilità economiche hanno la possibilità di scegliere come e dove ricevere cure adeguate e di beneficiare del necessario supporto sanitario e sociale. Allo stesso tempo, coloro che sono attivi socialmente mantengono autonomia, relazioni e incrementano i propri interessi culturali e cognitivi.
La Commissione di albo nazionale degli Ortottisti e l’Associazione tecnico-scientifica Associazione italiana Ortottisti assistenti in Oftalmologia (AIOrAO) intendono fornire alcune indicazioni per favorire la tutela della vista e promuovere un invecchiamento attivo:
- Informazione corretta: è fondamentale fornire una corretta informazione a tutta la popolazione attraverso strumenti di comunicazione di qualità. Questo include: promuovere stili di vita sani per prevenire danni visivi, riconoscere segnali precoci che possono pregiudicare la vista se non trattati tempestivamente e garantire l’accessibilità dei servizi digitali agli ipovedenti. È inoltre importante adeguare la segnaletica e le informazioni di strutture sanitarie e luoghi pubblici affinché siano facilmente comprensibili anche per le persone con disabilità visiva.
- Diagnosi precoce: molte patologie oculari, come il glaucoma, la retinopatia diabetica e la maculopatia, sono spesso asintomatiche nelle fasi iniziali. Riconoscerle precocemente può salvaguardare la visione. Inoltre, l’implementazione di percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (PDTA) può aiutare le persone anziane a svolgere tutti gli esami necessari per la diagnosi e il follow-up nella stessa giornata e nello stesso luogo.
- Promuovere l’invecchiamento attivo: abbonamenti a cinema e teatro accessibili, trasporti pubblici facilitati, eliminazione delle barriere architettoniche nelle strade e negli spazi pubblici, giardinaggio e orti urbani accessibili anche alle persone con disabilità visiva, letture a favore dei bambini, attività culturali e sociali, e attività all’aria aperta sono tutte azioni che favoriscono il benessere e l’attività motoria e cognitiva.
- Promozione di progetti di coabitazione solidale e condomini solidali: la coabitazione solidale è una scelta possibile per unire generazioni e solitudini, ma deve essere assolutamente voluta dalla persona anziana. Questo tipo di soluzione abitativa può contribuire a risolvere la mancanza di alloggi, con oltre 000 domande in graduatoria inevase nel 2022, e permette agli anziani soli ma autosufficienti di evitare di essere trasferiti in residenze assistite o simili. La coabitazione solidale offre la possibilità di condividere la casa con altre persone, creando un ambiente familiare e offrendo reciproco supporto e compagnia.
- Screening domiciliare in collaborazione con i Medici di famiglia, case di comunità e RSA: spesso gli anziani non riescono a spiegare i sintomi in modo chiaro, ma possono lamentarsi in modo generico o addirittura non lamentarsi affatto di problemi fisici o decadimento cognitivo. Effettuare screening visivi a domicilio può permettere di identificare e trattare problemi visivi che altrimenti rimarrebbero misconosciuti. Inoltre, anche una disabilità visiva lieve può aumentare il rischio di cadute e avere un impatto sulla salute e sul benessere complessivo dell’anziano.
- Implementazione del fascicolo sanitario elettronico: è importante garantire l’accesso al fascicolo sanitario elettronico a tutti i professionisti sanitari, compresi gli Ortottisti, in modo da avere una panoramica chiara della situazione sanitaria dell’assistito. Attualmente, l’accesso al fascicolo sanitario elettronico non è garantito a tutti gli operatori della salute, e nello specifico gli Ortottisti non possono inserire le proprie valutazioni ortottiche o attestazioni nelle cartelle ambulatoriali e cliniche.
- Semplificazione dell’accesso agli interventi e ai servizi sanitari, sociali e socio-sanitari e messa a disposizione di PUA (Punto unico di accesso), collocati presso le Case della comunità, possibilità per gli stessi operatori di prenotare controlli successivi.
- Domiciliarità. Attivazione dei percorsi di assistenza domiciliare integrata (ADI) e servizio di assistenza domiciliare (SAD) anche per gli Ortottisti, che possono effettuare interventi a domicilio sia per valutazioni ortottiche, esami, trattamenti riabilitativi, individuazione di ausili, sostegno su come ottimizzare gli ambienti per incentivare l’autonomia della persona anziana, a maggior ragione se ipovedente.
- Facilitazione per la valutazione della condizione di persona. Per patologie irreversibili vengono richiesti periodici accertamenti per la valutazione della cecità o ipovisione grave, che difficilmente può migliorare.
- Interventi riabilitativi visivi per ottimizzare il residuo visivo e migliorare autonomia e autostima, eliminare la diplopia correggendo contestualmente anche il difetto rifrattivo, insegnare a utilizzare strategie per ampliare campi visivi deficitari, e infine individuare e istruire all’utilizzo degli ausili ottici. L’accesso alle prestazioni per ipovedenti deve essere garantito vicino a casa se non a domicilio e non solo nei centri specializzati (lg 284/97).
- Valutazione ortottica iniziale. La consulenza di un Ortottista potrebbe rilevare ogni minimo deficit, sia a domicilio che nelle strutture protette, nei traumi cranici, malattie neurologiche, patologie endocrine, traumi facciali, malattie infettive, ecc. I disturbi della visione sono considerati secondari rispetto a patologie maggiormente invalidanti. Il 92% dei sopravvissuti a ictus è colpito da deficit della visione, con perdita del campo visivo o disturbi della motilità oculare e percettivi visivi, ma nel 45% delle stroke unit.
- Trattamenti riabilitativi e esami a distanza. Valutazioni, esami, trattamenti riabilitativi e individuazione di ausili possono essere eseguiti a distanza, in particolare per garantire la loro erogazione in luoghi difficilmente raggiungibili (come ad esempio: isole, località interne).
- Accessibilità e adattamento delle abitazioni secondo la normativa vigente, per le sopraggiunte disabilità contemplando anche le disabilità visive.
- Supporto ai caregiver. Supporto a chi si occupa delle persone da assistere e nel caso di disabilità visive aiutarli a conoscere le caratteristiche delle malattie e quali sono gli aspetti favorenti il residuo visivo.
In conclusione, i dati evidenziano una realtà significativa e urgente. Più del 50% delle persone già con problemi della visione va incontro a un progressivo decadimento della vista, migliorabile grazie a un intervento di riabilitazione ortottica.
Investire nella prevenzione visiva e nell’alfabetizzazione delle persone rappresenta una strategia vincente, poiché consente di ottenere notevole risparmio in termini di risorse economiche, evitando cure costose successive e prevenendo danni irreversibili. Questo impegno non solo favorisce la salute visiva, ma sostiene l’invecchiamento attivo, promuovendo una vita più sana e soddisfacente per tutti i cittadini.