Nuvole e acqua, battiti cardiaci e campane per immergersi nel teatro musicale di Oht e Sentieri Selvaggi

RIMINI – Il percorso fuori dai tradizionali tracciati di Percuotere la mente prosegue in questo autunno ricco di proposte tornando a immergersi nelle atmosfere minimaliste con un progetto speciale tra teatro e musica. Due appuntamenti, mercoledì 30 e giovedì 31 ottobre, in cui si esprime l’essenza della rassegna della 75esima Sagra Malatestiana, con linguaggi diversi che si intersecano intorno a partiture o contemporanee o barocche, con progetti predisposti per le avanguardie teatrali italiane.

È il caso di Nuvolario della compagnia OHT (Office for a Human Theatre), guidata dal regista mentore Filippo Andreatta (30 ottobre, ore 21.15 Teatro Galli) che decide di confrontarsi con il teatro musicale. Un invito a guardare all’in su, un omaggio alla potenza visiva delle nuvole nel più semplice dei giochi teatrali, quello di vedere quello che non c’è. Un teatro d’aria.  La drammaturgia visiva di Nuvolario dialoga con Music for 18 Musicians, uno dei capolavori del compositore newyorkese Steve Reich. La musica di Reich inizia con una serie di pulsazioni crescenti, in un vortice sonoro simile a quello che succede in teatro dove il battito cardiaco del pubblico si disciplina su un ritmo comune. Il respiro dà la misura al battito cardiaco, come la drammaturgia e la regia di Filippo Andreatta, insieme alla musica dal vivo affidata a Sentieri selvaggi.

OHT e Sentieri selvaggi, sono protagonisti anche giovedì 31 ottobre (ore 21.15, Teatro Galli) per dare vita a  Curon / Graun, ispirato alla musica di Arvo Pärt. Il tema dell’ambiguità fra uomo e natura viene messo in scena attraverso la vicenda del paese altoatesino di Curon / Graun completamente sommerso dalle acque nel 1950, dove il suono della campana fa emergere con veemenza le forze invisibili del paesaggio alpino. Unico protagonista del palco è il campanile della chiesa del paese sommerso di Curon, che ricopre il ruolo della campana nel brano Cantus in memoriam Benjamin Britten, che fa seguito all’esecuzione di Frates, brani del compositore estone eseguiti dal vivo in palcoscenico dall’Ensemble Sentieri selvaggi.