Parma

Nutrie: la Provincia sta già attuando il piano di controllo regionale

Dopo l’emanazione del Piano Regionale, ecco le norme applicative provinciali. Fritelli:”La presenza delle nutrie è in forte aumento, provoca molti danni agli argini, alle colture e alla biodiversità e va combattuta con energia e senza indugio”

PARMA – La Provincia di Parma è già operativa, prima tra le Province emiliano – romagnole, sul fronte della lotta alle nutrie.

E’ del 22 aprile scorso l’approvazione del Piano regionale per il controllo della nutria (nome scientifico myocastor coypus), Piano che stabilisce in modo dettagliato le modalità, i mezzi e i tempi previsti per gli interventi di controllo di questo molesto animale, e ne affida l’attuazione alla diretta responsabilità delle Province per quel che riguarda l’ambito rurale (nelle città è affidato ai Comuni).
Ed è del 18 maggio la determina del dirigente responsabile della Provincia di Parma con cui si stabiliscono i dettagli per le uscite sul territorio.

“La presenza delle nutrie è in forte aumento, questo roditore infestante provoca molti danni agli argini, alle colture e alla biodiversità e va combattuta con energia e senza indugio.” spiega il Presidente della Provincia Filippo Fritelli.

Come specifica la Regione, il Piano prevede che la cattura e la soppressione sia consentita con specifiche trappole, sia in città che in campagna, tutto l’anno da parte del personale di vigilanza, dei coadiutori autorizzati, degli agricoltori sul loro fondo, del personale delegato alla tutela delle acque (se in possesso del titolo di coadiutore).

Nei territori in cui la caccia è consentita l’abbattimento con arma da fuoco può essere effettuato dal personale di vigilanza, dagli agricoltori nell’azienda agricola in proprietà o in conduzione solo se in possesso di abilitazione all’esercizio venatorio, dai coadiutori (coordinati dalla polizia provinciale) durante tutto l’anno e, inoltre, dai cacciatori/coadiutori durante l’esercizio della caccia dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio. Nelle zone protette l’abbattimento è consentito dal 1 agosto al 31 gennaio.

E’ la Provincia, tramite la Polizia provinciale, a coordinare l’attività dei coadiutori autorizzati e a definire le modalità di comunicazione ed esito delle uscite. In particolare gestisce le comunicazioni di intervento diretto degli agricoltori e anche le richieste di intervento degli stessi agricoltori o loro rappresentanti di categoria, degli Enti gestori delle acque, dei Comuni o dei cittadini o del Servizio territoriale Agricoltura Caccia e Pesca.

Sul sito internet della Provincia sono disponibili i moduli che devono essere utilizzati per comunicare le uscite, prima e dopo gli interventi.

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Redazione

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