Insieme alla delibera è stato approvato anche un ordine del giorno di Art.1-Mdp-Per me Modena e Pd, illustrato da Marco Chincarini (a favore ArtUno-Mdp-Per me Modena e Pd, astenuti M5s, Fi, CambiaModena) che chiede a sindaco e Giunta di attivare “nel più breve tempo possibile e comunque compatibilmente con quanto potrebbe essere previsto dal nuovo Piano urbanistico” un percorso per il complesso Ramazzini, “nelle forme di consultazione ritenute più idonee, non limitate all’ambito locale, per raccogliere proposte, idee e progetti sul futuro della struttura”. L’obiettivo della richiesta è permettere “all’Amministrazione comunale di valutare possibili alternative per la sua riconversione o il riutilizzo in tempi tali” da far sì che l’immobile rimanga inutilizzato per il minor tempo possibile. La mozione chiede inoltre di attivare, “qualora non siano già previsti piani di riconversione o riutilizzo degli altri edifici comunali per i quali è previsto un percorso di dismissione, processi partecipativi analoghi o di altro tipo per l’individuazione di utilizzi alternativi per tali spazi”.
Due le aree pubbliche edificabili, una nei pressi della Polisportiva Madonnina, tra le vie don Fiorenzi e Marco Polo, e una attigua al complesso Windsor Park tra le vie San Faustino e Padovani, entrambe di oltre 9 mila metri quadrati, che il Comune potrà cedere in diritto di superficie per 60 anni per la realizzazione di nuove Cra. La scelta è legata a valutazioni sull’attuale distribuzione delle strutture pubbliche e private, all’accessibilità attraverso trasporto pubblico, alla vicinanza di servizi e all’occasione di riqualificare aree più ampie. Essendo innanzitutto necessario garantire la sostituzione dei posti del Ramazzini, l’attuale gestore vanterà il diritto della continuità dell’accreditamento e in caso non si candidi saranno considerate altre proposte.
L’amministrazione intende inoltre raccogliere manifestazioni di interesse per la realizzazione di Cra in aree private prevedendo una seconda procedura pubblica che fissa i requisiti che dovranno avere le aree che possono essere candidate.
Gli operatori ammessi ad entrambe le procedure dovranno essere in possesso dei requisiti necessari per gestire e costruire una Casa Residenza per anziani, anche in raggruppamento con altri soggetti, e dovranno essere disponibili ad accreditarsi, pertanto le proposte devono rispettare i criteri fissati dalla Direttiva regionale.
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