CESENA – La Torre del Nuti del Museo dell’Ecologia apre le porte alla città presentando un nuovo spazio espositivo posizionato al piano inferiore. L’allestimento sarà svelato al pubblico domani, sabato 21 dicembre, a partire dalle 16.
Dopo l’allestimento della Sala grande e della Loggetta Veneziana che si affaccia su Piazza del Popolo e una primissima esposizione che aveva interessato il secondo piano della Torre, anche quello inferiore cambia volto grazie all’impegno dell’Associazione Orango e al contributo del Comune di Cesena. Si tratta di una vera novità per la città malatestiana: per la prima volta, infatti, i cittadini cesenati potranno visitare il piano inferiore della Torre dei Nuti, rimasto finora inutilizzato.
La Sala è dedicata ai fondali marini dell’Alto Adriatico. Al suo interno il visitatore, con una sorta di “passeggiata subacquea”, potrà apprendere nozioni sul rapporto tra fauna e inquinamento da plastica. Al centro dell’allestimento due “specie carismatiche” per eccellenza nei nostri mari: il tursiope, o delfino, e la tartaruga marina, oltre alle meduse e all’antico algario già parte delle collezioni del Museo.
Dopo il taglio del nastro, alle 16.30 i ragazzi dell’Associazione Orango terranno un laboratorio per famiglie “Che pesci pigliare?” dove, tra giochi e pratiche virtuose, si rifletterà sul tema della pesca sostenibile.
Il Comune di Cesena ha sostenuto le attività dell’Associazione Orango con un contributo di circa 4 mila euro necessario alla gestione delle attività ordinarie e straordinarie e alla valorizzazione degli spazi.
Tutte le attività rientrano nel progetto “Conoscere, vivere, proteggere l’alto Adriatico” al quale il Centro di educazione alla sostenibilità (Ceas) di Cesena aveva partecipato nell’ambito dei programmi regionali di informazione e educazione alla sostenibilità (Infeas) 2017-2019 e, nello specifico, al punto “Educazione al territorio del fiume Po e alla costa adriatica”. L’associazione Orango partecipa al progetto come gestore della sede CEAS realizzando l’azione di continuità per la disseminazione dei risultati e materiali prodotti dal progetto partito nel 2018, che ha avuto come CEAS Capofila il Polo Adriatico.
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