L’incontro nella sede del comando della Polizia provinciale di Ferrara
FERRARA – Nove Polizie provinciali (di Mantova, Verona, Padova, Vicenza, Rovigo, Piacenza, Modena, Ravenna e Ferrara) e i rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato di Ravenna e Ferrara, si sono incontrati nella sede del comando della Polizia provinciale di Ferrara, per creare una nuova e più incisiva sinergia con lo scopo di contrastare il fenomeno predatorio attuato nei confronti della fauna ittica.
Lo scambio continuo di informazioni sulle modalità con le quali operano questi predoni dei fiumi e reciproche e tempestive consultazioni al fine di conoscere in tempo reale se queste persone siano pescatori di mestiere (che magari hanno ottenuto la licenza nel Rodigino ma stanno pescando di notte nel Mantovano), sono un modo più efficace – è stato condiviso – per meglio affrontare questo fenomeno sempre più dilagante.
All’incontro si è aggregato anche il presidente della Provincia di Rovigo, Marco Trombini, che ha elogiato l’iniziativa auspicando si possa giungere anche a protocolli interregionali, grazie ai quali poter superare i confini territoriali che spesso limitano l’operatività delle Polizie provinciali.
Non meno importante il ruolo dei rappresentanti dei Corpi Forestali delle province di Ravenna e Ferrara, che hanno voluto far parte di questa nuova modalità di contrastare i bracconieri della pesca, che si muovono da una zona all’altra e quasi sempre di notte.
“E’ un primo passo – commenta il comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli – mai messo in campo finora a livello nazionale, verso una maggiore collaborazione interforze per contrastare con più efficacia il fenomeno della pesca di frodo, dal cui commercio illegale di pesce si ricavano somme importanti e non tracciate”.