Intervento da 3 milioni di euro, finanziato da Regione e Ausl Romagna e con il contributo dei 7 Comuni dell’Alta Valmarecchia
BOLOGNA – Due iniziative per ripartire, dopo mesi difficili. Il territorio e la comunità di Novafeltria, nel riminese, festeggiano oggi l’inaugurazione della Casa residenza anziani (Cra) dell’Alta Valmarecchia e la riapertura del museo Sulphur, che aveva sospeso il cartellone degli eventi a causa dell’emergenza Coronavirus.
Una struttura di 3.700 metri, la Cra, ricca di spazi confortevoli, dalla sala per le attività e l’area di culto alla palestra per le terapie, dagli ambienti dedicati all’incontro con le famiglie e ai servizi alla persona, all’ambulatorio medico; in tutto, 30 posti letto per dare ospitalità e assistenza agli anziani non autosufficienti, più altri 4/5 destinati al centro diurno.
L’edificio, prima di diventare Cra, ha ospitato da marzo fino a metà giugno pazienti positivi al coronavirus, in attesa di negativizzazione. Dopo il completamento dei lavori- accelerati a metà marzo – del primo stralcio di interventi, la struttura in cui è inserita la Casa per anziani in futuro ospiterà numerosi ambulatori e servizi distrettuali attualmente ubicati altrove. Si realizzerà così una “Cittadella della salute” a servizio del territorio, che comprenderà, oltre alla Cra e ai servizi territoriali, anche l’ospedale Sacra Famiglia con la Casa della Salute al suo interno.
Costruita grazie al finanziamento di 3 milioni di euro della Regione e dell’Ausl Romagna e al contributo di 200mila euro dei sette Comuni dell’Alta Valmarecchia, è stata inaugurata ufficialmente questa mattina alla presenza, tra gli altri, del sindaco del Comune di Novafeltria e presidente dell’Unione di Comuni Valmarecchia, Stefano Zanchini, e del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
Al taglio del nastro anche il direttore generale dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori, la presidente dell’Assemblea legislativa regionale Emma Petitti, il vescovo di San Marino-Montefeltro Andrea Turazzi, oltre ai sindaci dell’Unione Alta Valmerecchia.
Il presidente Bonaccini ha partecipato alle ore 12 alla riapertura, dopo il recente periodo emergenziale, del Museo Sulphur. Presenti all’evento anche il sindaco di Novafeltria Stefano Zanchini e gli assessori comunali, il presidente del marchigiano Parco dello zolfo Carlo Evangelisti e la delegazione della Repubblica di San Marino, rappresentata dal Segretario di Stato e Ministro per il territorio, ambiente ed agricoltura Stefano Canti e dal consigliere Francesco Biordi.
“Credo che questa giornata – ha affermato Bonaccini- con l’inaugurazione della Cra e la riapertura del museo Sulphur, diano davvero il senso della ripartenza e ci fanno rivedere la luce dopo questi mesi difficilissimi: il welfare e la cultura, infatti, sono due pilastri su cui poggia la vita quotidiana di una comunità e del territorio. Ero stato qui un anno fa a visitare la struttura, ripromettendomi di tornare al termine di questi importanti lavori, che per Novafeltria e l’Alta Valmarecchia rappresentano un primo, importante passo verso la costruzione di una vera e propria Cittadella della salute. Un progetto- ha aggiunto il presidente– in cui abbiamo creduto e investito, convinti della necessità di portare sempre più vicino ai cittadini i servizi. Un intervento che conferma la nostra volontà di investire nelle politiche per l’assistenza alle famiglie e in una sempre maggiore attenzione per le aree interne”.
La Casa Residenza Anziani dell’Alta Vamarecchia
L’edificio ha una superficie complessiva di 3.700 metri, di cui oltre 2.300 interessati dai lavori, tra piano interrato, piano terra, primo piano e sottotetto. La struttura contempla 30 posti letto (suddivisi in 12 camere singole e 9 doppie), più altri 4/5 posti per Centro diurno al piano terra e locali di supporto per tale attività al primo piano. L’ingresso alla Casa avviene da un portico accessibile da un camminamento pedonale di nuova realizzazione e dal quale si accede ad una zona filtro di ingresso su ci si affaccia la portineria. Da qui si articolano gli spazi collettivi: il soggiorno per gli ospiti con l’angolo dedicato all’area di culto e la sala per le attività occupazionali (a servizio delle postazioni del Centro diurno); la palestra per le terapie riabilitative e motorie con deposito dedicato; i servizi per gli ospiti; la stanza incontro famiglie; la sala infermieri; l’ambulatorio medico; la “sala morbida” per i servizi alla persona (parrucchiera, manicure..); la sala da pranzo, oltre a locali di servizio riservati agli ospiti e agli operatori e, al primo piano, spogliatoi, lavanderia, uffici amministrativi e direzionali.
Il Museo Sulphur
La ristrutturazione del Museo Storico Minerario, nato con l’intento di testimoniare l’attività estrattiva dello zolfo nella miniera di Perticara, è stata finanziata lo scorso anno attraverso i fondi della Legge regionale 18/2000 (piano 2018, euro 7.500).
La catalogazione dei materiali del museo è stata effettuata nel 2012 dall’Istituto dei Beni Culturali.
Le suggestive sale del museo, ricostruite con una sapiente scenografia degli spazi, scandiscono un percorso strutturato per temi che conduce il visitatore in tutte le fasi dell’estrazione alla fusione dello zolfo. Il percorso didattico ha culmine ne “La miniera”, una fedele ricostruzione di un itinerario sotterraneo. L’impatto visivo dell’allestimento della sala, inaugurata nell’ottobre 2005, è evocativo di una incredibile impresa della storia dell’uomo: quella che spinse migliaia di operai a rinchiudersi nelle profondità della terra alla ricerca dello zolfo, rendendosi parte attiva dell’evoluzione economica e sociale dell’Italia.
Grazie ai fondi regionali è stato possibile l’allestimento della Sala conferenze, posta al 2° piano della struttura, rendendo più fruibili e accessibili gli spazi destinati al pubblico. Si è inoltre provveduto all’acquisto di pedane per relatori, tende oscuranti ignifughe, coperture in feltro per il pavimento della zona destinata al pubblico, armadi, sedie e tavoli per relatori e per laboratori didattici.
Inaugurazione Cra Alta Valmarecchia – Riapertura Museo Sulphur