Il Sottosegretario alla Difesa: “Massima attenzione a scelte su aziende strategiche per non ridurle a mere manovre di mercato”
ROMA – “Nel rinnovare, rilanciandolo, il mio invito alla responsabile concordia e alla fattiva sinergia tra tutti gli attori convolti nella gestione di temi cruciali come le scelte in atto sul futuro dell’ex OTO-Melara e di Wass ritenevo implicito che un tale accorato appello fosse responsabilmente interpretato nella più ampia prospettiva di un virtuoso gioco di squadra; con l’interazione armonica tra cooperazione interistituzionale e collaborazioni interagenzia, a partire dal management dell’azienda.
Ho anche manifestato piena consapevolezza sul tenere in debita considerazione le complessità e le correlate cautele riguardanti le dinamiche dei mercati e le gestioni di grandi gruppi quotati in borsa.
Ciò malgrado, le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, sulla vendita di queste due controllate sembrano introdurre ambiguità e dissonanze tra i diversi aspetti toccati, che non possono non indurre motivate perplessità.” – così il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Stefania Pucciarelli, sente di dover tornare sulle ipotesi che interessano questi storici complessi industriali, determinanti per l’assetto del comparto altamente strategico dei fornitori della nostra Difesa nazionale, in risposta alle dichiarazioni rilasciate ieri a Genova dal CEO di Leonardo a margine della presentazione del polo di competenza per la digitalizzazione.
“Profumo sottolinea, da una parte, l’attenzione sia a fare ‘le cose ben fatte’ – e ci mancherebbe altro – in risposta alle giuste richieste degli stakeholder – governo in primis, dato che fra i maggiori azionisti di Leonardo c’è il Ministero dell’economia e delle finanze – sia a valutare le opzioni sul tavolo ‘sulla base della componente strategica’. Asserisce poi che dalla valutazione di tali opzioni verrà scelta ‘la migliore’.
Non elaborando, però, sui relativi criteri, bensì accomunando nelle sue dichiarazioni l’invito al dover mantenere, in capo a ciascuno, ‘una capacità di serenità per guardare a tutto tondo’ con l’esplicito richiamo a non compiere scelte aprioristiche ‘in base alla nazionalità delle aziende’, ecco che qualche preoccupazione naturalmente affiora.
Certamente – prosegue Pucciarelli –, il proposito del non farsi influenzare da posizioni aprioristiche potrebbe sembrare in linea di principio scelta virtuosa; il dilemma sta nel considerare preconcetto fattore condizionante ciò che invece è doverosa valutazione di basilare rilievo strategico sul valore abilitante per l’Italia di pezzi importanti della nostra industria della Difesa. Si potrebbe anche osservare che se di apriorismo si dovesse mai peccare, meglio farlo a tutela della Italianità piuttosto che di un mero e fugace profitto del momento.
Il vero tema – a mio avviso, … e non solo mio – non è quindi dibattere sul ritenere o meno posizione aprioristica l’attenzione sulla nazionalità dell’acquirente, ma il guardarsi intorno a ciò che accade nel mondo; alle scelte strategiche adottate dai Paesi con cui ambiamo confrontarci.
Su OTO-Melara e Wass gravano decisioni importanti, che dovrebbero partire dall’analisi del concetto di Italianità, di strategicità e di quello che rappresentano per il sistema Difesa nazionale. Parliamo di scelte che avranno un forte impatto sul prossimo futuro in ambito europeo. Come ho già detto, su una tematica così cruciale e con il rischio di critiche ripercussioni gravanti su asset strategici della nostra industria militare, ritengo sia doveroso e quanto mai necessario fare una scelta in prospettiva, su larga scala, perseguendo l’interesse del Sistema Paese; rifuggendo l’attrattiva dell’inseguire gli egoismi del momento.
Avendo inoltre evidenziato che la capogruppo Leonardo è società a forte partecipazione pubblica, queste decisioni devono coinvolgere il livello politico-strategico, governo e istituzioni, che le adottano con senso di responsabilità e pieno rispetto delle aspettative degli italiani.
Adesso si gioca il futuro del comparto delle industrie della Difesa. Da qui si deve partire, mettendo in campo le nostre migliori energie per fare gli interessi nazionali e non altri, estranei a quelli domestici. Le dichiarazioni di Profumo mi lasciano alquanto perplessa e spero che siano state male interpretate.” – conclude il Sottosegretario Pucciarelli.