Nota di FIPE-Confcommercio della provincia di Rimini

44

Martedì 13 Assemblea straordinaria in piazza a Roma per Fipe-Confcommercio. Presente anche il presidente provinciale di Rimini e consigliere nazionale, Gaetano Callà

RIMINI – Riaperture veloci e sostegni concreti. È su queste due direttrici che si muove l’azione di FIPE-Confcommercio a tutti i livelli istituzionali. Anche in questo inizio del mese di aprile si sono susseguite diverse iniziative importanti allo scopo di sensibilizzare il governo sulle reali difficoltà del settore e la necessità impellente di rimettere mano a sostegni a fondo perduto per le imprese obbligate a restare chiuse, ritenuti “poco o per nulla efficaci dall’89,2% degli imprenditori, con 8 titolari su 10 che si sono visti ristorare il 10% circa di quanto perso lo scorso anno”. Questo ha riportato FIPE nell’audizione informale davanti alle Commissioni V e VI del Senato, riunite in sessione congiunta in vista della conversione in legge del Dl Sostegni.

“Un dato reale, che viene dagli operatori e che non può non essere preso in considerazione in vista del prossimo provvedimento, nel momento in cui si andranno a definire le modalità di erogazione dei sostegni che verranno distribuiti in seguito al prossimo scostamento di bilancio, annunciato in 20 miliardi di euro – dice il presidente di FIPE della provincia di Rimini e consigliere nazionale, Gaetano Callà -. Le misure messe in campo finora dai governi non sono state e non sono minimamente sufficienti a dare risposte reali ai bisogni della nostra categoria. Oltre a questo, alla Commissione del Senato abbiamo ancora una volta posto l’accento su alcuni correttivi necessari, prima tra tutti quello che si riferisce ai canoni di locazione, un costo vivo elevatissimo che sfiora il 10% del fatturato dell’impresa e che, secondo la ricerca del nostro Ufficio Studi, non ha trovato solidarietà nei proprietari con solo il 25% degli imprenditori capaci di ottenere uno sconto. Serve dunque la proroga del credito d’imposta sui canoni e sugli affitti d’azienda anche in questo 2021, misura peraltro già prevista per il settore ricettivo e per i tour operator. Per i pubblici esercizi richiesto anche di abbattere in maniera significativa il canone Rai non solo del 30%, perché di fatto le tv dei locali chiusi (circa 200 giorni tra il 2020 e il 2021) non sono state utilizzate. Stesso discorso vale per la Tari che andrebbe azzerata o quasi, visto che i locali chiusi non hanno usufruito di alcun servizio di raccolta rifiuti”.

Tuttavia, la Federazione continua incessantemente la sua azione su tutti i tavoli istituzionali per potere riaprire le attività con programmazioni serie e date certe. Per questo motivo martedì 13 aprile i rappresentanti di FIPE hanno deciso di svolgere in piazza a Roma l’Assemblea Straordinaria. “Verranno manifestate in maniera pubblica le richieste della nostra federazione al governo, una sopra tutte: una data per riaprire in sicurezza. Vi parteciperanno i presidenti territoriali della Fipe in rappresentanza degli oltre 150.000 soci e, più in generale, delle oltre 300 mila imprese di pubblico esercizio che da tempo chiedono sostegni adeguati, una campagna vaccinale che corra spedita per poter riaprire presto per non chiudere mai più. L’incertezza ha ormai un peso economico e psicologico insostenibile per decine di migliaia di imprese serie che hanno bisogno di programmare per tempo la loro attività. Possiamo riaprire e assumerci l’impegno di farlo in sicurezza, tra distanziamenti e rafforzamento dei protocolli. Viceversa, senza prospettive certe e credibili e lo sforzo di costruire insieme una soluzione, si finisce nel caos”.