De Palma: «Con gli articoli 154 e 151 della bozza del Disegno di Legge di Bilancio 2022 arrivano soldi freschi ed aggiuntivi per il contratto»
ROMA – Siamo di fronte alla possibilità concreta di una svolta per la sanità italiana. Qui è in ballo il futuro delle professioni infermieristiche e di quelle sanitarie non mediche.
Parliamo dei provvedimenti contenuti nella bozza del Disegno di Legge di Bilancio 2022, che entro dicembre si dovrebbe trasformare in realtà.
Nel corso dell’ennesima giornata di trattative con l’Aran, per il rinnovo del contratto 2019-2021 del comparto sanità, Nursing Up si è soffermato proprio sulle importanti novità emerse, nel corso delle ultime ore, all’interno di questa bozza , indicazioni che potrebbero cambiare concretamente il destino contrattuale di tanti operatori sanitari , ed ha ribadito , oltre all’esigenza di tornare a discutere dello sblocco della mobilità che migliaia di dipendenti del SSN aspettano da anni, dell’urgenza di portare le trattative nel vivo delle questioni di maggiore interesse, per dare finalmente risposte concrete ad anni di istanze e richieste legittime, sino ad oggi cozzate contro il muro di cemento armato dell’indifferenza.
Il sindacato degli infermieri ha richiamato i contenuti degli articoli 154 e 151 della adottanda Legge di Bilancio, con i quali viene previsto, finalmente lo stanziamento di nuove risorse. Un fondo di 200 milioni, soldi freschi per la revisione dell’ordinamento professionale, ed altrettanti messi a disposizione per integrare lo stipendio accessorio. Insomma, queste sono le risorse che chiediamo da tempo per i professionisti della salute, che si aggiungono a quelle che, in piccola parte, hanno già visto la luce con l’approvazione dell’indennità specifica per gli infermieri, frutto delle nostre lotte e delle nostre battaglie di piazza, e dovrà essere erogata proprio dopo l’approvazione del contratto in discussione.
È evidente che le norme in itinere devono trovare riscontro nella concretezza e nel pragmatismo di una trattativa contrattuale con l’Aran che fin ora ha viaggiato decisamente con il freno a mano.
È il momento di acuire il confronto tra le parti. È necessario dare un impulso alle trattative, non tanto in relazione ai tempi, dal momento che senza l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio le risorse aggiuntive delle quali parliamo non possono considerarsi come effettivamente disponibili, quanto sull’interesse che le materie poste di volta in volta in discussione da parte dell’ARAN, seguano criteri legati al maggiore o minore impatto sulla quotidianità lavorativa dei lavoratori.
In tal senso, il sindacato degli infermieri, senza nulla togliere all’importanza complessiva dell’intero impianto contrattuale, ha precisato le proprie posizioni stigmatizzando che discutere di relazioni sindacali ha si rilevanza, ma relativa, o di dettaglio rispetto a questioni più sentite, complesse e di peculiare tipologia per i lavoratori ed i professionisti, come solo ad esempio, la collocazione del dipendente nell’organigramma contrattuale, le varie tipologie di retribuzione a ciò correlate etc etc.
È tempo, pertanto di avvantaggiarsi, mettendo sul tavolo del confronto importanti tematiche , come l’ordinamento professionale, lo sblocco della mobilità sino ad oggi solo accennato, materie complesse, che certamente richiederanno tempi di discussione non brevi, perché attengono, solo per esempio, alla nuova collocazione di infermieri e degli altri professionisti sanitari nel nuovo organigramma contrattuale , ed a cui farà seguito, necessariamente, il confronto sugli aumenti dei loro stipendi, e delle loro indennità vergognosamente ferme a decenni addietro.
Le risorse aggiuntive, con quelle già stanziate per il rinnovo del contratto possono risultare decisive per il percorso di valorizzazione degli infermieri e degli altri professionisti della salute.
È troppo tempo che attendiamo che l’elevata professionalità degli infermieri italiani sia finalmente equiparata, dal punto di vista economico, ai colleghi europei. Siamo stanchi di vederci portare via colleghi preparatissimi, verso Paesi esteri che offrono stipendi che per noi sono ancora oggi pura utopia.
Ora non ci possono essere scusanti, non possono esserci tentennamenti. Seppur si tratta di una bozza di legge, i citati articoli indicano chiaramente la volontà politica, la “retta via” da percorrere e noi non abbiamo motivo di dubitare che queste risorse arriveranno.
Il tutto va inquadrato, naturalmente, in quel percorso ad hoc, quel tanto atteso inserimento delle professioni non mediche all’interno di quell’area “elevata qualificazione”, per la quale il Comitato di Settore e il Ministro Brunetta hanno indicato la via maestra e che rappresenta uno dei punti nodali di questa trattativa che portiamo avanti da settimane ormai.
Nursing Up, dopo l’incontro di oggi, alla luce dei contenuti della bozza di Bilancio 2022, chiede più che mai all’Aran e alle altre organizzazioni sindacali, una posizione ferma, decisa, risolutiva.
Abbiamo chiesto concretezza, abbiamo chiesto pragmatismo, abbiamo chiesto sinergia anche a Governo e Regioni, per aprire un nuovo capitolo della storia della sanità italiana, con al centro di tutto il cittadino. E’ il momento di dare impulso a tutto questo nel corso di questo decisivo tavolo di confronto dai cui esiti dipende il nostro futuro.
Il Sindacato ha preso anche atto, in apertura di seduta, della volontà del Presidente dell’ARAN Dott. Naddeo, di portare in discussione, probabilmente dal prossimo incontro, il delicato argomento dell’organigramma contrattuale.
Ora la parola è nelle mani delle successive negoziazioni. Gli infermieri e le altre professioni sanitarie meritano una svolta e ora ci sono le condizioni per ottenerla, per arrivare fino in fondo, chiosa De Palma determinato.