Nota del Sindacato Infermieri Italiani Nursing Up del 4 febbraio 2021

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De Palma replica alle Ats lombarde: «Piano Vaccini, le guerre in ambito sanitario non si vincono con il buon cuore dei volontari, ma con la dedizione e competenza di professionisti assunti e pagati come si deve»

ROMA – «Il Sindacato Nursing Up non è affatto contrario alle campagne di volontariato per sostenere il peso di delicate battaglie, come quella in corso, dove tutti combattiamo, uniti dalla medesima causa, per sostenere la salute dei cittadini. 

Anzi riteniamo che in un frangente così importante, la collaborazione di professionisti pensionati, che offrono il loro contributo, la loro esperienza, la loro carica umana, può rivelarsi un grande supporto per chi, ogni giorno, affronta sul campo la sfida contro la morte. Ma avete capito, bene, ho detto supporto! 

Perché di fatto mancano ancora migliaia di infermieri all’appello per realizzare “la squadra ideale” numericamente pronta per avviare la campagna vaccinale per i cittadini, che ci porterà, (sino a ieri almeno si sperava), entro fine anno, all’immunità di massa. 

Non è possibile infatti che di fronte all’amara realtà di un piano Arcuri che non è ancora decollato, arrivi la proposta di Aziende Sanitarie Regionali convinte di poter “tappare la falla” con personale reclutato a titolo volontario, al quale si aggiungeranno ulteriori 4mila infermieri, cioè quelli che hanno risposto all’appello, e con il rischio reale che, tra questi 4000, saranno davvero pochi coloro i quali, dopo aver conosciuto l’importo reale del compenso mensile previsto, alla fine accetteranno.

Non è la proposta in sé che non ci convince, ma sono le modalità e i tempi che sono decisamente fuori luogo. Se riflettiamo, infatti, su una ormai nota verità denunciata negli ultimi giorni da decine di colleghi interessati, e cioè che la scarsità degli infermieri che hanno risposto al bando Arcuri è legata proprio alle poco edificanti proposte contrattuali che stanno arrivando loro da parte delle famose agenzie esterne che dovrebbero ingaggiarli, chi legge sarà in grado di immaginare perfettamente quale avrebbe dovuto essere l’unica contromossa ideale per dare una sterzata ad una macchina ancora ferma ai box. 

Ciò nonostante, mentre, da una parte, i sindacati come il nostro, continuano, da settimane, a chiedere un nuovo bando che coinvolga gli infermieri dipendenti, perché ce ne sono almeno 100mila disponibili pronti a dare il loro contributo, ecco che arrivano le Ats Lombarde convinte di avere nelle mani la soluzione per vaccinare in men che non si dica 63 milioni di italiani, mentre nessuno ci dice come pensano di compensare alla voragine degli “almeno 8100 infermieri “, che mancano all’appello  a causa  del flop del bando di Arcuri. 

Stiamo scherzando? Vogliamo non o non vogliamo cominciare a costruire dalle fondamenta quello che sarà un grattacielo alto e complesso da costituire prima possibile?».

Così Antonio De Palma risponde alle Ats Lombarde che a loro volta avevano replicato al primo comunicato stampa del Nursing Up in merito alla “scarsa efficacia” di un bando che intende reclutare infermieri volontari.

«Non ci sembra affatto il momento per tutto questo! Le ATS facciano come credono, ma per quanto ci riguarda tutto ciò sarà ben accetto solo più avanti, cioè quando finalmente il piano Arcuri sarà partito, e quando saranno stati “fisicamente individuati” quei 12000 professionisti (base minima), anche selezionati tra colleghi pubblici dipendenti pagati a regime di prestazioni aggiuntive.

Solo allora, infatti, cioè quando le prime linee saranno schierate al fronte, sarà saggio e comprensibile chiamare a raccolta anche i colleghi volontari. 

Insomma, per come la vediamo noi, il volontariato può essere un fondamentale sostegno per una campagna vaccinale di massa, ma se vogliamo che la macchina funzioni, prima di tutto ci servono infermieri in attività, meglio se dipendenti delle Aziende sanitarie, e quelli, cari signori delle Ats lombarde, vanno retribuiti come meritano!».