Nessuno dimentichi i tanti colleghi infettati e quelli che hanno perso la vita, contagiati da un mostro che non gli ha lasciato scampo. Insomma, ciò che i mesi della pandemia hanno lasciato intriso sulla nostra pelle e nel nostro animo, se per gli altri finisce con l’essere solo retorica e banali parole, per noi, per gli infermieri, rappresenta il leit motiv da cui ripartire.
Tutto quello che abbiamo vissuto, che abbiamo patito, le vittorie e le sconfitte: portiamo tutto dentro, e tutto questo è, per noi, il “nuovo” da cui ricominciare.
L’anno che ci lasciamo alle spalle ci ha visti scendere nelle piazze, ci ha visto scioperare, ha valorizzato ancora di più la nostra immagine agli occhi dei cittadini, la gente che durante le nostre manifestazioni si avvicinava agli striscioni e ci applaudiva, ci abbracciava, ci consegnava commossa mazzi di fiori. È proprio così, mentre la politica ci voltava le spalle, la gente ci sorrideva e ci sosteneva.
Dunque dal passato si riparte, si ricostruisce, si pianifica il presente , mentre il domani degli infermieri italiani, sempre al fianco dei malati, avrà per il nostro sindacato, proprio come fulcro della sua azione, la parola che abbiamo portato sulle bocche in tutte le lotte di piazza, e che ora torna d’attualità più che mai: RISPETTO!
Così Antonio De Palma, Presidente del Nursing Up, presenta alla media il nuovo logo del Sindacato Nazionale Infermieri, dove emerge e predomina il colore giallo, il colore del RISPETTO verso gli infermieri, con l’uomo vitruviano che simboleggia la specialità ed il carattere olistico dell’assistenza infermieristica.
Un RISPETTO che chiediamo, a partire da uno stipendio adeguato alla media di quelli Europei, che sia finalmente il corrispettivo del valore della nostra professionalità, delle nostre capacità. In tutto questo nessuno osi più voltarci le spalle, nessuno si permetta più di usare per noi solo belle parole se e quando fa comodo, per poi lasciarci in balia della disorganizzazione e di turni massacranti.
E soprattutto nessuno osi più giocare con le nostre vite, quando dovrebbe invece preoccuparsi di tutelare in ogni modo la nostra salute nei luoghi di lavoro.
Noi, come abbiamo sempre fatto, non ci tireremo indietro, anche a costo della nostra stessa vita se necessario.
Possiamo essere il perno della sanità del futuro, di una nuova sanità territoriale e di una rinnovata assistenza domiciliare. Possiamo essere ogni giorno gli infermieri dei cittadini, gli infermieri della comunità, gli infermieri degli italiani.
Ma ogni giorno non venga mai meno il doveroso RISPETTO nei nostri confronti!».
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