RAVENNA – Riceviamo e pubblichiamo la nota del MOL – Movimento dei Lavoratori:
IN EMILIA ROMAGNA, LE GUARDIE GIURATE DELLA FENICE SECURITY SERVICES SRL IN RIVOLTA PER LA VENDITA DI UN RAMO D’AZIENDA AI CITTADINI DELL’ORDINI SPA SENZA GARANZIE E TUTELE ED IN TOTALE ASSENZA DELLE PROPRIE RAPPRESENTANZE SINDACALI AZIENDALI
“Nei prossimi giorni presenteremo ricorso al Tribunale di Ravenna perché emetta decreto motivato ed immediatamente esecutivo contro la società “Cittadini dell’Ordine” per condotta antisindacale”, dichiara il Segretario Nazionale del Sindacato MOL, Gaetano Palladino. Saremo costretti a invocare innanzi al Tribunale le tutele previste dall’articolo 28
dello Statuto dei Lavoratori, perché la nota società di servizi di vigilanza privata, “Cittadini dell’Ordine”, operante nei territori di Ravenna, Forlì– Cesena, Bologna, Ferrara e Rimini, con atto pubblico dello scorso 10 dicembre, redatto dal notaio Emilia Costabile, ha acquistato ramo d’azienda dalla società Fenice Security Services srl, contrariamente a quanto affermato nel comunicato stampa del 29 u.s. dall’UGL, che unitamente a CGIL–CISL e UIL non hanno affatto vigilato sul passaggio dei dipendenti alle stesse condizioni e tutele contrattuali, infatti, i Cittadini dell’Ordine poco dopo il fantomatico accordo, ha immediatamente provveduto a inviare ai nuovi dipendenti comunicazioni inerenti al loro inserimento nell’azienda “Cittadini dell’Ordine”, stravolgendo i “sistemi di lavoro” garantiti dal rapporto contrattuale consolidato e vigente con la società cedente, ossia con la Fenice Security Services srl.
Il comportamento della società “Cittadini dell’Ordine” è grave e deve essere sanzionato perché i termini delle cessioni d’azienda (ex art. 47 legge 428/90) debbono essere prioritariamente sottoposti a un esame congiunto tra i rappresentanti delle imprese e i rappresentanti sindacali, per valutare il pieno e integrale rispetto dei Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro per i dipendenti della società ceduta.
In questo caso (solo l’ultimo in ordine di tempo), i lavoratori non sono garantiti da nessuna verifica del rispetto dei loro contratti di lavoratori, curata dai loro unici rappresentanti sindacali, sono esposti a una contrattazione singola che tende a ridurre la loro capacità negoziale e ad accettare penalizzanti condizioni di lavoro.
“Per questi motivi, aggiunge il Segretario Palladino, il terzo comma dell’art. 47 della legge 428/90, stabilisce che se le società impegnate in un acquisto di ramo d’azienda non si adoperano per l’esame congiunto dei termini della cessione con i rappresentanti sindacali, sono responsabili di comportamento antisindacale”.
“I lavoratori, conclude Gaetano Palladino, sono preoccupati del mancato rispetto delle previgenti condizioni di lavoro e ci hanno chiesto di intervenire immediatamente affinché i loro diritti siano riconosciuti e rispettati”