“Il Comune di Ferrara e l’Associazione AVEDEV, gestore convenzionato del canile comunale di Ferrara, ritengono necessario informare i cittadini e i mezzi di informazione sulla realtà di una vicenda relativa ad un cane ricoverato presso il canile comunale, vicenda purtroppo rappresentata su alcune pagine internet (‘social network’) e in maniera distorta e fuorviante tanto da assumere contorni non corretti, non veri e in alcuni casi diffamatori, che vanno rettificati per ristabilire la verità dei fatti. Dall’inizio 2013 era ricoverato al canile un cane di grande taglia (75 kg), diffidente, aggressivo con estranei, non socializzato con altri cani, che ha faticato molto a lungo ad adattarsi alla vita del canile.
Dal suo ingresso e fino ad alcuni mesi fa nessuno l’aveva mai richiesto in adozione, ma non appena il cane si è gravemente ammalato (osteosarcoma non operabile e non curabile) si sono presentate richieste di adozione, che hanno fatto sorgere forti dubbi sull’opportunità per il cane di essere dato in adozione con tale patologia e caratteristiche comportamentali. Per i pochissimi mesi che le rimanevano da vivere, non avrebbe avuto il tempo per affrontare e adattarsi ad un nuovo inserimento ambientale e famigliare, come valutato anche dal veterinario comportamentalista e confermato dal Servizio Veterinario AUSL.
La scelta non facile che si poneva è stata quella fra il proteggere e tutelare il cane prima di tutto, oppure accontentare le persone che, anche se involontariamente, non avrebbero potuto evitare al cane stress e disorientamento. E’ stata compiuta la prima scelta e le ragioni sono state motivate ad entrambi i richiedenti.
Il cane, pochi giorni fa, è giunto alla fase terminale e il fine vita è stato effettuato con eutanasia dal veterinario, con la consulenza di un altro veterinario, per mettere fine a inutili sofferenze. Un atto di amore e non di egoismo, condivisibile da chiunque abbia rispetto del dolore del cane.
Purtroppo il seppur motivato diniego dell’adozione ha messo in moto richieste, controlli e ispezioni, con pesanti insinuazioni sulle intenzioni e riportando fatti che non si sono mai verificati. Anzi, dalle ispezioni è emerso che gli esami e le cure a cui è stato sottoposto il cane erano appropriate e rispettose della sua sofferenza e dignità, che è stato accudito dagli operatori di cui si fidava, che hanno potuto assisterlo durante l’inappellabile e dolorosa malattia.
Nonostante le motivazioni espresse, sono continuate accuse e diffamazioni, anche tramite facebook: come spesso accade, è parso non importare tanto la realtà dei fatti e le ragioni delle scelte, quanto piuttosto la possibilità di screditare e denigrare, aderendo acriticamente alla versione di chi ha suggerito o postato questo tipo di testo.
Le accuse vengono rivolte in primis all’Associazione AVEDEV che gestisce il canile, operatori compresi, tacciando chi la rappresenta e il veterinario, di “maltrattamento, crudeltà, assassinio”, ecc. ecc., invocando addirittura la giustizia divina e la radiazione dei veterinari: sarebbe forse opportuno chiedersi quali siano le reali motivazioni di chi ha dato il via a questa campagna denigratoria.
La trasparenza con cui è stato seguito il cane è stata totale e dimostrata alle numerose associazioni, guardie zoofile, avvocati, enti, istituzioni e forze dell’ordine che queste persone hanno coinvolto.
Il Comune di Ferrara, proprietario della struttura affidata dallo stesso alla gestione all’Associazione A.V.E.D.E.V., effettua regolarmente il controllo del canile e delle attività che vi vengono svolte, avvalendosi anche dell’attenta e qualificata sorveglianza dell’Unità Operativa Attività Veterinarie dell’Ausl, senza aver dovuto mai riscontrare alcuna mancanza nella professionalità e dedizione con cui il gestore ha condotto sempre i servizi affidatigli.
Va quindi affermata con fermezza l’infondatezza delle insinuazioni e dei giudizi espressi nei confronti della gestione del Canile municipale e dell’attività svolta dall’Associazione nei confronti di tutti i cani ospitati, invitando ancora una volta i ferraresi a recarsi al Canile comunale per visitare la struttura e constatare quanto sia lontana dalla realtà la rappresentazione che ne è stata data.”
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