“Cari cittadini di Parma,
vari Enti e istituzioni stanno finanziando e sponsorizzando un progetto di trasformazione dell’attuale aeroporto passeggieri in un punto di smistamento delle merci: questo significa che atterreranno a Parma non più aerei passeggeri, ma aerei CARGO per il trasporto delle merci.
Gli aerei Cargo sono molto più grandi, pesanti e potenti degli aerei passeggeri ed è per questo che è necessario allungare ulteriormente l’attuale pista di 1 Km. Tali caratteristiche dei Cargo (grande peso e conseguente aumento della potenza necessaria per il decollo) fanno sì che siano estremamene più rumorosi di qualunque altro aereo in fase di decollo ed atterraggio. A tutto ciò si aggiunge l’aggravante che i cargo viaggiano fino alle 23 e ricominciano alle 4 del mattino: sono garantite solo 5 ore di sonno.
Le merci dopo essere atterrate vengono movimentate e fatte partire per le varie destinazioni con svariati camion e TIR.
Un documento del Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale della Regione Emilia Romagna datato maggio 2016 esprimeva, già, dubbi sulla fattibilità di un ampliamento passeggeri dell’aeroporto di Parma. Infatti recita: “L’ipotesi di potenziamento dello scalo data la vicinanza al centro abitato di Parma necessita di approfondimenti legati principalmente agli impatti acustici e agli effetti ambientali generati dall’aumento di traffico veicolare, anche in relazione allo sviluppo del centro abitato che, per prassi tecnica e amministrativa, è avvenuto in riferimento alle stime di traffico aereo in vigore e a determinazioni del clima acustico fondate su misure attuali al momento della stesura dei piani urbanistici di nuove espansioni….Pare, infine, significativo, riportare che da recenti notizie di stampa è emersa l’indicazione della Giunta Regionale per una possibile vocazione cargo dell’aeroporto di Parma di cui nel Rapporto Preliminare non si fa menzione.”
Le esperienze già vissute da cittadini di comuni vicini ad aeroporti cargo sono disperate: l’inquinamento acustico dell’aeroporto di Orio al Serio coinvolge 17 Comuni del Bergamasco, come sostengono i vari Sindaci: ¦quindi chi oggi a Parma si sente sicuro perché gli aerei li sente lontani, domani non lo sarà più!
Non tralasciamo l’ingente richiesta di finanziamento con denaro pubblico che questo progetto richiede: una sola goccia di questo fiume di denaro di noi contribuenti basterebbe a garantire il futuro degli attuali dipendenti di Sogeap a cui siamo vicini.
Ci appelliamo in primis al nostro Sindaco che è il primo Responsabile della salute dei cittadini e la salute in questo caso è fortemente minacciata sia dal rumore che dall’inquinamento.
Ci appelliamo a tutti i consiglieri di maggioranza affinché non basino le loro decisioni solo sugli aspetti puramente economici ma valutino i costi in termini di qualità della vita e di salute pubblica.
Ci appelliamo a tutti i consiglieri di opposizione e a tutti gli esponenti politici del nostro territorio perché la nostra salute è apolitica e apartitica: è un bene comune che va da tutti tutelato.
Ci appelliamo al Presidente della Regione Emilia Romagna che ha finanziato un progetto con ricadute così pesanti sul territorio senza presentare ai cittadini un documento di impatto ambientale.
Ci appelliamo agli avvocati di questa città affinché analizzino l’operazione e ne verifichino il rispetto delle norme.
Ci appelliamo a tutte le associazioni ambientaliste affinché i proclami non restino sulla carta ma diventino davvero azione di tutela.
Ci appelliamo a tutti coloro che ogni mattina si trovano in coda sulla tangenziale nord senza un perché: con il traffico di tir sarà ancora peggio.
Ci appelliamo a tutti i genitori con bambini con la tosse tutto l’inverno: l’inquinamento è già alle stelle, il traffico aereo cargo peggiorerà irrimediabilmente la qualità dell’aria.
Ci appelliamo a tutti i nostri concittadini che sicuramente conosceranno qualcuno che abita nei dintorni dell’aeroporto: anche se non vi sentite direttamente interessati siate solidali e non lasciate che il vostro silenzio sia complice.
Ci appelliamo anche ai soci di maggioranza dell’aeroporto, imprenditori del nostro territorio, affinché siano motore di miglioramento e non di devastazione.
Chiediamo l’aiuto di tutti coloro che vogliano collaborare.
Mettiamo a disposizione un indirizzo mail a cui rivolgersi per aderire all’iniziativa di raccolta firme per bloccare questo progetto, per ricevere informazioni e per farsi mandare i moduli per la raccolta firme.
nocargoparma@libero.it”
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