RIMINI – Riceviamo e pubblichiamo la nota del Circolo di “Legambiente Valmarecchia APS” di Novafeltria (RN):
San Leo, la fortezza spogliata di un intero filare di tigli adulti.
Il fatto
Intorno alla metà del mese di aprile u.s., 14 tigli di notevole diametro, disposti in filare a lato della strada subito sotto la fortezza di San Leo, sono stati recisi alla base. Da un giorno all’altro, il colpo d’occhio sulla fortezza e il panorama locale risultano drammaticamente trasformati.
Il problema
Per il momento Legambiente non interviene sul danno paesaggistico e ambientale procurato dall’abbattimento non selettivo degli alberi, i migliori amici dell’uomo, oltretutto in area vincolata. È un fatto incomprensibile e inammissibile che affronteremo successivamente. Preliminarmente, dobbiamo affrontare il problema altrettanto grave della mancata assunzione di responsabilità e del disinteresse che ad oggi le Autorità hanno mostrato alla denuncia di quanto avvenuto.
Non si tratta solo del fatto che a due mesi dall’accaduto nessuno ha ritenuto, almeno a posteriori, spiegare le ragioni di un intervento di tale portata ma a tutt’oggi non è dato sapere chi abbia ordinato l’abbattimento, chi abbia accertato che tutte le 14 piante del filare fossero identicamente ammalorate al punto da dover essere tutte abbattute, chi sia stato incaricato di abbatterle, chi abbia ritenuto finanziare l’abbattimento.
Un appello
Legambiente parla di mancata assunzione di responsabilità e di inazione da parte delle Autorità in quanto, ad oggi, né la segnalazione scritta fatta al Comune e alle Autorità di polizia né un’interrogazione al Sindaco hanno prodotto delle risposte con la messa in chiaro dell’avvenuto.
Su questo Legambiente Valmarecchia esprime la sua forte preoccupazione. Risulta incomprensibile che il Comune di San Leo non possa sollecitamente rendere noto se si sia trattato di un intervento ad hoc o di un intervento previsto all’interno di un più ampio progetto appaltato e, a maggior chiarezza, far conoscere l’atto amministrativo con cui si stabilisce l’abbattimento assieme all’autorizzazione della Soprintendenza e alla perizia agronomica che motivi tale drastica soluzione.
Quale portatore di interesse collettivo Legambiente Valmarecchia si appella alla res publica, in primo luogo esecutivo e funzionari comunali, gruppi consigliari di maggioranza e opposizione, Carabinieri forestali e Soprintendenza ai beni storico paesaggistici, a fare la sua parte per rinsaldare i legami tra istituzioni e cittadinanza anche informando e coinvolgendo le rappresentanze sociali.
Gli enormi problemi sociali, economici e ambientali che fronteggiamo possono essere affrontati e superati solo con la condivisione e la partecipazione. Oltretutto, San Leo non è uno dei tanti luoghi di interesse storico-paesaggistico. La fortezza e il suo intorno sono certamente il vanto della comunità della Valmarecchia ma i portatori d’interesse si estendono alla comunità internazionale