FERRARA – Il 10 giugno scorso, in occasione dell’incontro di filiera promosso dal Mipaaf, la Federazione Assopanificatori di Fiesa Confesercenti ha ribadito la sua decisa contrarietà all’estensione dell’obbligo di istituzione di un registro di carico e scarico per i cereali e le farine di cereali, ritenendolo un nuovo inutile onere a carico delle imprese.
Fiesa ha voluto richiamare l’attenzione del Ministero sul provvedimento attuativo della L.178/2020, commi 139-143- che ha istituito ex novo un Registro telematico di carico e scarico di cereali e farine di cereali: questo, sostiene Fiesa con decisione, non dovrebbe essere a carico delle imprese che l’Associazione rappresenta (panifici, pasticcerie, pastifici, pizzerie, piadinerie, ecc), poiché queste lavorano, trasformandole, esclusivamente farine presenti sul territorio nazionale, e non materie di prima produzione -come grano o cereali in genere- il cui controllo costituisce la finalità della legge e non spetta di fatto alle imprese private.
É stato quindi rimarcato che questo ulteriore aggravio a carico delle imprese sarebbe sproporzionato e non attinente alle finalità legislative dichiarate, configurandosi soltanto come un nuovo onere burocratico e gestionale. Tutto ciò considerando che le aziende applicano già sistemi di tracciabilità e registrazione delle materie prime utilizzate e che in questo modo un’enorme mole di dati verrebbe inutilmente registrata ad ogni passaggio di anello della filiera, con un effetto esponenziale di dubbia utilità.
<<Questa proposta rischia di moltiplicare inutilmente la burocrazia.>> sostiene ALESSANDRO ORSATTI, Presidente Provinciale FIESA Assopanificatori Confesercenti <<Si creerebbero soltanto dei doppioni di registro, senza alcun beneficio verso la trasparenza e la tutela dei clienti finali. Per tutelare davvero i consumatori bisognerebbe partire dal dichiarare in etichetta la reale provenienza dei semilavorati o le modalità di cottura del pane nella grande distribuzione; argomenti già votati in Parlamento nel 2017 e a tutt’oggi ancora irrisolti.>>
Un deciso NO delle imprese, quindi, all’applicazione di questo nuovo registro di carico e scarico per i cereali e le farine di cereali, materie prime già controllate dagli organi competenti, con l’auspicio, invece, di ottenere maggiore trasparenza sulle filiere dei semilavorati, per una maggiore e più trasparente tutela del consumatore finale.