Bologna

Nino Migliori: Via Elio Bernardi 6, ritratti alla luce di un fiammifero

Dall’ 1 al 31 luglio la mostra al Museo Civico Archeologico di Bologna

BOLOGNA – Dall’ 1 al 31 luglio al Museo Civico Archeologico di Bologna, si potrà visitare la mostra di Nino Migliori: Via Elio Bernardi 6, ritratti alla luce di un fiammifero.

I volti umani sono monumenti irripetibili che contengono storie, esperienze, emozioni, paure, amori, dolori e gioie.

NINO MIGLIORI Via Elio Bernardi, 6 Ritratti alla luce di un fiammifero

Autore: Nino Migliori
Titolo Progetto: Via Elio Bernardi, 6. Ritratti alla luce di un fiammifero
Tipologia iniziativa: mostra di fotografia
a cura di: Alessandra D’Innocenzo
promosso da: doutdo e Fondazione Nino Migliori
in collaborazione con: Istituzione Bologna Musei e Fondazione Cineteca di Bologna
nell’ambito di: Bologna Estate
con il patrocinio di: Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna
con il sostegno di: Banca di Bologna
Scopo raccolta fondi in favore di: Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli, Bologna Web: www.fondazioneninomigliori.it www.doutdo.it
Facebook: doutdo

Luogo: Museo Civico Archeologico
Indirizzo: via dell’Archiginnasio 2, Bologna
Apertura: 1 – 31 luglio 2021
Orari: lunedì, mercoledì ore 10-13; giovedì, venerdì
Ingresso: gratuito

ore 15-19; sabato, domenica ore 10-19; martedì chiuso

seicento volti di donne e uomini, alla luce di un fiammifero, come ha fatto con molte sculture e bassorilievi. Ci sono volti che qualcuno riconoscerà
o altri che rimarranno sconosciuti. Sono amici, o amici di amici, che sono andati a trovarlo dal 2016 ad oggi nel suo studio in via Elio Bernardi, 6 a Bologna.

Attraverso i tanti ritratti che Nino Migliori realizza nel corso del tempo è possibile riconoscere l’evoluzione del suo linguaggio e capire che i generi fotografici sono per lui un pretesto da cui partire per trovare e sperimentare nuove possibilità di visione e di narrazione. Per Migliori la fotografia è un processo di scrittura per immagini del proprio pensiero, che permette di aprire nuovi interrogativi sulla percezione del reale. Sperimentare non è solo verificare la struttura e le possibilità di un linguaggio, ma significa confrontarsi anche con la tradizione poetica e iconografica del passato, per rileggere il presente. Oltre alla luce, l’autore riprende sempre nelle sue ricerche il tempo, inteso come fattore che segna la realtà e permette alla fotografia di formarsi, la materia, corpo del reale e dell’immagine, e infine la memoria, come traccia stratificata in divenire. Tutto questo è considerato da Migliori in relazione all’evoluzione tecnologica dei sistemi di visione, non solo fotografici, che consentono diverse possibilità di lettura e di percezione della realtà. Questi aspetti tornano in una forma nuova nel ciclo fotografico intitolato Lumen dedicato alla scultura, a cui si lega il lavoro dei ritratti a lume di fiammifero. Nella serie Lumen, Migliori fotografa in bianco e nero, a lume di candela, importanti opere della storia dell’arte italiana, dal Medioevo all’Ottocento, per riflettere sulla percezione dell’immagine dalla prospettiva di un tempo lontano. Dal racconto a lume di candela dell’inanimato, con il riferimento a un tempo storico precedente a quello della luce elettrica e della fotografia, passa a un ciclo in cui rivolge lo sguardo all’animato, al volto dell’uomo. Dal 2016 al 2021 realizza i ritratti che sono presenti in mostra e nel catalogo che l’accompagna. In questo lavoro si evidenzia ancora una volta l’elemento gestuale, al di fuori del mezzo fotografico, il tempo, determinato dalla bruciatura del bastoncino di legno, la materia, quella del volto ritratto che riflette la luce in modo diverso rispetto alle superficie delle sculture in marmo o in terracotta. Quelli di Migliori sono ritratti dell’interiorità, che si manifestano attraverso la luce e l’ombra, il bianco e il nero. Il fiammifero acceso, che tiene in mano e muove con velocità diverse intorno al volto del soggetto mentre lo ritrae, diventa l’unico riferimento al mondo esterno, al divenire delle cose.

NINO MIGLIORI inizia a fotografare nel 1948. La sua fotografia svolge uno dei percorsi più diramati e interessanti della cultura d’immagine europea. Gli inizi appaiono divisi tra fotografia neorealista con una particolare idea di racconto in sequenza, e una sperimentazione sui materiali del tutto originale ed inedita. Da una parte, nasce un corpus segnato dalla cifra stilistica dominante dell’epoca, il cosiddetto neorealismo.

Sull’altro versante Migliori produce fotografie offcamera, opere che non hanno confronti nel panorama della fotografia mondiale, sono comprensibili solo se lette all’interno del versante più avanzato dell’informale europeo con esiti spesso in anticipo sui più conosciuti episodi pittorici.

La ricerca continuerà nel corso degli anni coinvolgendo altri materiali e tecniche: polaroid, bleaching. Dalla fine degli anni Sessanta il suo lavoro assume valenze concettuali ed è questa la direzione che negli anni successivi tende a
prevalere.

Sperimentatore, sensibile esploratore e alternativo lettore, le sue produzioni visive sono sempre state caratterizzate da una grande capacità visionaria che ha saputo infondere in un’opera originale ed inedita. È l’autore che meglio rappresenta la straordinaria avventura della fotografia che, da strumento documentario, assume valori e contenuti legati all’arte, alla sperimentazione e al gioco. Oggi si considera Migliori come un vero architetto della visione.

Ogni suo lavoro è frutto di un progetto preciso sul potere dell’immagine, tema che ha caratterizzato tutta la sua produzione.

Sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private fra le quali MAMbo – Museo d’Arte Moderna
di Bologna; Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea – Torino; CSAC – Parma; Museo d’Arte Contemporanea Pecci – Prato; Galleria d’Arte Moderna – Roma; Calcografia Nazionale – Roma; Museu Nacional d’Art de Catalunya Barcellona; Museum of Modern Art – New York; Museum of Fine Arts – Houston; Bibliothèque Nationale – Parigi; Museum of Fine Arts – Boston; Musée Reattu – Arles; Maison Européenne de la Photographie – Parigi, SFMOMA – San Francisco, The Metropolitan Museum of Art – New York ed altre importanti collezioni pubbliche e private.

IL PROGETTO SI COMPONE DI 3 FASI ED UNA FINALITÀ ETICO-SOCIALE
1. LA MOSTRA: oltre 600 ritratti in bianco/nero in formato 18x24cm verranno esposti dal 1 al 31 luglio 2021 in
collaborazione con il Museo Civico Archeologico | Istituzione Bologna Musei negli splendidi spazi della Sala Mostre.
2. IL CATALOGO: la mostra sarà accompagnata da una importante pubblicazione di oltre 600 pagine edito da IMMEDIA Editrice
3. IL LIBRO D’ARTISTA “MUSEUM” della mostra: tutte le fotografie esposte nella mostra saranno protette e contenute in un Libro d’Artista, in copia unica, firmato da Nino Migliori, composto da 12 volumi e un contenitore interamente
rilegati a mano.
4. LA SOLIDARIETÀ: il ricavato delle donazioni per le stampe, firmate, dei ritratti, per il catalogo e per l’assegnazione
del LIBRO D’ARTISTA” MUSEUM”, contenitore della mostra, andrà interamente devoluto alla Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli, Bologna.

CHI SIAMO E CONTATTI

Doutdo è un contenitore di iniziative culturali dell’Associazione Amici della Fondazione Hospice che ha lo scopo di raccogliere fondi a favore della Fondazione Hospice MT. C. Seràgnoli Onlus. Ogni due anni doutdo propone eventi dedicati all’arte, al design e alle eccellenze della cultura coinvolgendo artisti, gallerie, istituzioni, imprese, collezionisti. Ogni edizione è maturata sull’esperienza di quelle precedenti, in un crescendo di generosità di tutti i soggetti coinvolti. Doutdo è un movimento che ricostruisce il potere che ognuno di noi ha nel momento in cui si unisce per generare una sensibilità collettiva responsabile nei confronti della propria comunità.
Sito web: www.doutdo.it

“Do ut do è un movimento morale e raggruppa opere che non hanno logica di stare insieme
dal punto di vista estetico […] e il logo ‘do ut do’ ha reso dadaista il raggruppamento.”
Alessandro Mendini

La Fondazione Nino Migliori, costituita nel gennaio 2016, è impegnata nella tutela del profilo e dell’identità artistica di Nino Migliori, oltre alla cura e la preservazione di tutta la sua opera fotografica e non. L’obiettivo della Fondazione è la valorizzazione della figura di Nino Migliori e della sua opera in tutte le sue espressioni nel contesto della storia dell’arte italiana, in particolare nell’arte fotografica. La tutela e la valorizzazione del lavoro artistico di Nino Migliori è attuata anche attraverso la gestione del catalogo delle sue opere, l’organizzazione di mostre, esposizioni, pubblicazioni, ed altre attività volte alla divulgazione delle stesse a livello nazionale e internazionale. La Fondazione inoltre promuove percorsi formativi per giovani autori in tutti i campi di manifestazione dell’arte.
Sito web: www.fondazioneninomigliori.org

La Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli Onlus è una organizzazione non profit che opera con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e alleviare la sofferenza dei pazienti con malattie inguaribili fornendo assistenza presso strutture sanitarie dedicate: gli Hospice Bentivoglio, Bellaria e Casalecchio e l’Hospice Pediatrico di riferimento regionale, attualmente in fase di realizzazione. La Fondazione integra i servizi sanitari con programmi di formazione e ricerca promossi dall’Accademia delle Scienze di Medicina Palliativa. Le aree di intervento riguardano l’assistenza, residenziale e ambulatoriale, la formazione dei professionisti, la ricerca e la divulgazione delle cure palliative. I servizi offerti sono completamente gratuiti grazie all’accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale e ai donatori che sostengono il progetto.
Sito web: www.fonds.org

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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