Nidi: Rimini supera la soglia di copertura europea del 33%, grazie ad abbattimento rette

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RIMINI – Rimini raggiunge e supera l’ obiettivo europeo previsto dalla “strategia di Lisbona” per la copertura dei posti nido. In anticipo con le tempistiche previste – a fronte di un obbiettivo prefissato al 2027 – i servizi educativi riminesi dedicati ai nidi sono già oggi oltre la soglia europea prevista del 33%; solo nell’anno 2002, lo stesso tipo di copertura, si assestava all’11,9%.

Il risultato è frutto di una politica amministrativa che ha messo i servizi educativi al centro del proprio bilancio e, contemporaneamente, della ricerca dei più ampi e variegati fondi pubblici – regionali, nazionali, europei – che ci ha permesso di anticipare l’obiettivo dichiarato, che era quello di arrivare a questo risultato entro il 2027, una volta consegnati i tre nuovi nidi attualmente in costruzione grazie ai fondi del PNRR.

Una politica lungimirante e sostenibile, investiti per i nidi più di 6 milioni di euro

Dall’11,9% del 2002, passando per i 27% del 2018 fino all’attuale superamento del 33%.

A rendere possibile questo risultato(che pone Rimini al fianco delle migliori realtà europee) le politiche attuate dall’amministrazione comunale che, dal 2022, sfruttando diversi canali di finanziamento (bilancio comunale, fondi regionali, risorse Inps, fondi europei) hanno permesso, da una parte, di stimolare la domanda grazie alle misure come quella del nido gratuito, e dall’altra di favorire l’offerta di posti tramite gli investimenti che hanno reso possibili importanti incentivi al sistema pubblico/privato. Il risultato è stato l’incremento sia di posti pubblici che di quelli privati, uniti da un coordinamento pubblico/privato in grado di ottimizzare risorse economiche gestione (ad esempio con una piattaforma unica di iscrizione) e comunicazione.

Grazie a queste politiche, Rimini è riuscita ad ottenere risorse aggiuntive per il potenziamento dei nidi, che andranno progressivamente a rendere sostenibili e coperti gli investimenti fatti. Dagli 84 mila euro del 2023 si arriverà al milione e 265 mila euro del 2027, passando per 123 mila in arrivo per il 2024.

Complessivamente, l’investimento complessivo dell’Amministrazione comunale di Rimini per erogare i servizi di nido (compresi voucher e contributi) è stato per il 2023 di 6 milioni e 230 mila euro.

La riduzione delle rette

Il risultato che l’attuazione di tale politica sta producendo è stato in primo luogo quello di ridurre la retta dei nidi pubblici. La riduzione è stata applicato anche in favore dei nidi autorizzati a gestione privata ai quali il Comune destina annualmente una somma per l’abbattimento delle rette di 250 mila euro, finalizzata a sostenere i nuclei famigliari sotto un determinato valore ISEE.

73 nuovi posti nel sistema pubblico/privato dal settembre 2022 ad oggi

Questa misura ha stimolato notevolmente la domanda, al punto che tutti i nidi privati e pubblici hanno i posti occupati. Inoltre, la maggior parte dei nidi privati ha attivato la “quota di overbooking” prevista dalla legislazione regionale che ammette la possibilità di ampliare la ricettività rispetto ai requisiti strutturali fino al 15% . In pratica la misura di abbattimento delle rette ha contribuito ad espandere il bacino di offerta fino al massimo possibile. Il sistema pubblico/privato dei servizi per la prima infanzia del Comune di Rimini scontava una carenza strutturale di posti. Nel solo 2023 sono stati attivati diversi servizi aggiuntivi pubblici, fra cui 13 nuovi posti (di cui 5 per lattanti, reintroducendo questa importante sezione anche grazie all’ascolto di una rete di madri attivate sul territorio, con il quale l’Amministrazione ha avviato momenti di confronto) in convenzione con i nidi privati e, dal lato dell’offerta privata, rendendo possibile l’aumento di 60 unità (nel periodo settembre 2022 – dicembre 2023).

L’impiego coordinato di tutte le misure in campo sta consentendo quindi di innalzare il punto di equilibrio al livello potenziale del maggior numero di posti disponibili.

Più di 600 le famiglie che hanno usufruito dell’abbattimento rette

Nei nidi a titolarità pubblica le famiglie che hanno usufruito della gratuità sono state il 75% degli iscritti. Nei nidi privati circa il 50% delle famiglie ha usufruito degli abbattimenti tariffari finanziati con i fondi comunali (che, insieme al bonus Inps, hanno inciso in maniera significativa sulla riduzione dell’impatto economico a carico delle famiglie). In termini assoluti le famiglie riminesi interessate dalla politica sono state più di 600.

Quella dei nidi gratuiti – hanno ricordato il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, e la vicesindaca con delega alle politiche educative, Chiara Bellini – è stata la prima azione di questa amministrazione. L’importante risultato ottenuto – il superamento della soglia europea di copertura nei nidi – ne è una conseguenza diretta, frutto delle scelte precise fatte in sede di bilancio comunale, della caparbietà con cui abbiamo cercato ed ottenuto fondi diversi, a partire da quelli europei, del sostegno ad una rete virtuosa tra pubblico e privato. Non solo abbiamo colmato un gap storico, ma posto le basi per un ampliamento dei servizi in grado di intercettare bisogni nuovi ed emergenti da parte delle famiglie riminesi, tenendo fermo il concetto da cui siamo partiti, quello dell’accessibilità per tutti, a partire da chi è più in difficoltà”.