FERRARA – È la seconda donna in Italia a ricoprire la carica di professore associato di Neurochirurgia; ed è la più giovane in assoluto.
Alba Scerrati, Associata di Neurochirurgia nel Dipartimento di Medicina Traslazionale e per la Romagna dell’Università degli studi di Ferrara e dirigente medico di Neurochirurgia presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Sant’Anna, dal 1^ novembre detiene questo significativo primato.
Un altro segnale positivo che viene dall’Università di Ferrara e dall’Azienda ospedaliera universitaria, dove il ruolo apicale è ricoperto rispettivamente dalla Rettrice Laura Ramaciotti e dalla Direttrice generale Monica Calamai.
Trentasette anni, da sei mesi mamma, Scerrati si è laureata in Medicina e chirurgia e specializzata in Neurochirurgia all’Università Cattolica del S. Cuore di Roma. Numerose le esperienze formative all’estero, tra cui una fellowship di ricerca presso l’Ohio State University a Columbus (USA). Dal 2019 ha ricoperto il ruolo di ricercatore a tempo determinato tipo B presso l’Università di Ferrara, dove dal 1^ novembre è professore associato.
Componente del board della società Women in Surgery Italia (WIS), che promuove iniziative volte al raggiungimento della parità di genere in chirurgia, insignita nel 2019 dello Young Investigator Award dell’International Society of Neurovascular Disease, Scerrati spiega:
“In Italia le donne che ricoprono posizioni universitarie nel campo della Neurochirurgia, oltre a me, sono soltanto due, su un totale di 68 professori ordinari e associati. Le colleghe sono in servizio presso l’Università di Messina, quindi si può dire che sono l’unica associata in Neurochirurgia di tutto il Centro-Nord. Numeri che indicano una lunga strada da compiere verso la parità di genere, in particolare in questo settore della Chirurgia”.
Anche all’interno di WIS, Scerrati si occupa attivamente della promozione della figura della donna chirurga e di programmi di mentorship ad hoc: “Non vi sono ragioni, diverse da quelle culturali, per cui le donne non possano accedere a queste posizioni.
Nella survey già pubblicata su una rivista internazionale e che nell’ottobre scorso mi è valsa il premio come miglior poster al congresso della Società Italiana di Neurochirurgia (SINch) si evidenzia come anche se il tasso di soddisfazione tra le donne neurochirurgo in Italia è alto, alcune hanno sperimentato discriminazione di genere, inclusi incidenti di molestie e microaggressioni (circa 1 donna su 2). In termini di disparità di genere, circa ⅔ delle neurochirurghe sono trattate in modo differente rispetto agli uomini, con incarichi meno soddisfacenti, minor considerazione, peggiore mentoring e più aspettative a loro carico. La disparità spesso è correlata a stereotipi tradizionali che persistono nella società e possono influenzare la percezione e le aspettative degli uomini o delle donne sul posto di lavoro.”
“Alcuni primi segnali di cambiamento si vedono – conclude la neurochirurga -. Nell’Ateneo di Ferrara, per esempio, è sempre più frequente una parità nel numero di donne e uomini negli ingressi in specializzazione in Neurochirurgia. Vorrei ringraziare in questa occasione i miei responsabili, la Professoressa Paola Secchiero, che dirige il Dipartimento di Medicina Traslazionale e per la Romagna di Unife, il Professor Pasquale De Bonis e il Professor Michele Alessandro Cavallo, miei mentori ed esempi di professionalità ed eccellenza nel campo della Neurochirurgia”.
Scerrati svolge anche l’attività clinica di Neurochirurgo presso l’AOU di Ferrara.
I suoi principali interessi scientifici riguardano la ricerca nel campo dell’applicazione di tecnologie di stampa 3D in ambito neurochirurgico (con cui un progetto sulla produzione di protesi craniche ha vinto il secondo premio al bando regionale “Start-Cup 2022”), della neuroncologia, della neurochirurgia funzionale e della neurochirurgia vascolare. Ad oggi Scerrati ha pubblicato più di 90 articoli scientifici su riviste internazionali indicizzate, ed è autrice di diversi capitoli di libri.
“Siamo molto orgogliosi che nel nostro Ateneo vengano valorizzate le alte competenze scientifiche e che queste siano messe a disposizione dell’intera comunità. Mi complimento con la Professoressa Alba Scerrati per il suo impegno in questa direzione, per i risultati conseguiti e per l’esempio stesso che essi rappresentano. Unife si distingue da anni per l’attenzione nei confronti delle tematiche della parità di genere, inserite nel più ampio contesto della promozione dei diritti e del contrasto di ogni forma di discriminazione. Ne sono un esempio tra gli altri il Centro Universitario di Studi sulla Medicina di Genere dell’Università di Ferrara, il bilancio di genere da ormai dodici anni punto cardine del piano di azioni positive e delle politiche di promozione delle pari opportunità del nostro Ateneo. Così come le diverse iniziative per avvicinare le studentesse alle materie STEM, penso ad esempio a “Ragazze digitali” il Summer Camp ICT per le studentesse delle scuole superiori che si è tenuto lo scorso giugno al Dipartimento di Ingegneria”, commenta la Rettrice Laura Ramaciotti.
Dichiara la Dottoressa Monica Calamai: “La Professoressa Scerrati rappresenta un esempio professionalità, volontà, competenza e impegno, grazie a quali è riuscita a superare gli stereotipi di genere. Come direttrice dell’Azienda Ospedaliero Universitaria e dell’Azienda USL, e anche come donna, continuerò a profondere il massimo impegno per ridurre il gender pay gap, e affinchè esperienze come questa siano sempre più frequenti. In Ausl abbiamo già messo in campo alcuni strumenti, come il Bilancio di Genere, che entro gennaio arriverà anche in Azienda Ospedaliero Universitaria, la nomina della Gender Manager interaziendale ed è in corso di realizzazione, a breve, la Certificazione del bilancio”.