“Nessun passo senza impronta” contro la violenza di genere

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Una foto di Diego Camola dall installazione

Allo SpazioF, da venerdì 16 settembre, l’installazione audiovisiva di Peso Specifico Teatro per dare voce alle vittime nell’ambito del FestivalFilosofia sulla Giustizia

MODENA – “Nessun passo senza impronta” è l’installazione audiovisiva contro la violenza sulle donne realizzata da Peso Specifico Teatro e allestita allo SpazioF della Fondazione di Modena in occasione del FestivalFilosofia sulla Giustizia.

Da venerdì 16 a domenica 18 settembre, le sale di via Emilia centro si trasformano in un ambiente immersivo nel quale le parole dialogano con la musica e la fotografia per indagare la violenza di genere nelle sue molteplici sfaccettature e dare voce a una ferita che va ascoltata, accolta e trasformata, senza negare la sua impronta.

Il progetto, sostenuto dal Comune di Modena e dalla Fondazione di Modena, è stato presentato in anteprima alla stampa nella mattinata di martedì 13 settembre, alla presenza dell’assessora alle Pari opportunità Grazia Baracchi, di Marina Leonardi, consigliera di indirizzo della Fondazione di Modena, e di Roberta Spaventa, direttrice artistica di Peso Specifico Teatro.

L’installazione parte da tre podcast realizzati dagli attori di Peso Specifico Teatro: “Il meritato riposo”, di Roberta Spaventa, dal quale emerge la figura di Ipazia, la filosofa, astronoma e matematica del 400 dopo Cristo, morta assassinata senza mai ottenere giustizia, che porta lo stesso nome della protagonista della narrazione; “#save Desdemona” di Damiana Guerra che, partendo dalla Desdemona di Shakespeare, prova a smontare i pregiudizi che anche nella nostra società sono terreno fertile per la violenza; “La chiave dell’ascensore” di Agota Kristof, atto unico tagliente e spietato che dà voce a una drammatica e sconvolgente verità.

Ad accompagnare le voci narranti delle attrici, le musiche originali di diversi musicisti e le fotografie di Diego Camola, nelle quali viene rappresentata una riflessione sull’identità della vittima, che perde progressivamente i propri contorni fino ad arrivare a un’immagine diffusa e sfumata.

Nell’insieme, il tema della violenza sulla donna viene affrontato con sospensione, silenzi, voci sussurrate e passi simbolici che lasciano come unico segno l’impronta rossa della ferita.

Nei tre giorni del FestivalFilosofia, da venerdì 16 a domenica 18 settembre, l’installazione “Nessun passo senza impronta” si può visitare dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19. L’ingresso è libero.