PARMA – Il Comune riscontra, a seguito di nota del dirigente del settore ambiente, la segnalazione avente ad oggetto “strani movimenti di autocisterne in zona Montebello”, evidenziando che sia l’Amministrazione stessa sia gli organi preposti ai controlli hanno contezza dei lavori svolti che sono in atto dal 4 ottobre e che riguardano nello specifico la pulizia di un tratto coperto del canale Naviglio in strada S.Eurosia , nell’ambito del più generale e più volte comunicato ed annunciato lavoro di verifica degli scarichi da Sant’Eurosia fino al parco Nord di Via Venezia per poter procedere poi ad una bonifica radicale e definitiva del canale. Il lavoro segnalato nello specifico ha durata dal 4 ottobre al 24 ottobre e consiste nella pulizia di un tratto di circa 100 metri del canele dal deposito
L’attività è eseguita con l’impiego di due autospurgo, che operano alternativamente in aspirazione ed in disostruzione, posizionati in via S. Eurosia in prossimità dei chiusini e consiste nella disaggregazione del deposito fangoso, con l’utilizzo di getto d’acqua (prelevata dalla rete acquedottistica cittadina, presso la sede di strada S. Margherita 6/a), all’interno del condotto posto ad una quota di circa – 2m rispetto al piano stradale e la contestuale aspirazione del materiale attraverso le tubazioni aspiranti dell’autoespurgo.
Per assicurare idonee e sicure condizioni di lavoro gli addetti che operano all’interno del condotto sono dotati di tute in tyveck usa e getta, mascherine, guanti ed occhiali, imbracature per il recupero d’emergenza e rilevatori di multigas e, attraverso appositi ventilatori, viene insuflata aria, prelevata all’esterno, con l’impiego di tubazioni di adeguate dimensioni calate nel condotto dai chiusini in prossimità della zona interessata alle lavorazioni.
La tipologia delle lavorazioni è del tutto analoga a quella adottata per l’esecuzione di altre pulizie similari.
Sia IRETI ma soprattutto AUSL, che ha già condotto gli opportuni sopraluoghi sul posto prima e durante i lavori, dichiarano che le lavorazioni non provocano nebulizzazioni o vaporizzazioni d’acqua e non aumentano la temperatura dell’acqua impiegata o dell’ambiente di lavoro, tal che si può affermare che non vi sia alcuna relazione con il “cluster epidemico”.
E’ comprensibile la preoccupazione manifestata, ma al tempo stesso occorre anche far sempre riferimento ai tecnici ed agli organi preposti, nonché agli esperti qualificati messi in campo dalla Regione che quotidianamente operano per la tutela della salute pubblica.
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