Nata in una famiglia di artisti e trasferitasi ad Amsterdam dopo la separazione dal marito, Maria Sibylla Merian ci offre l’esempio di un destino eccezionale. Dotata, temeraria e determinata, grazie a un impegno instancabile, fatto di rigore, pazienza, visione, studio, ha saputo tramutare a suo vantaggio secolari pregiudizi e costrizioni nei confronti delle donne, e l’ha fatto in un modo che ancora oggi appare sbalorditivo. Nel 1699, a 52 anni, si imbarca con la figlia su una nave della Compagnia Olandese delle Indie Occidentali, che da Amsterdam la porterà nella colonia del Suriname, prima donna ad attraversare l’Atlantico come protagonista di una spedizione artistica, scientifica e commerciale. Nelle terre incognite del Nuovo Mondo raccoglie insetti e altri animali che osserva e disegna, documentando minuziosamente quello che più le sta a cuore, e cioè il processo di trasformazione. Serpenti, iguane, rospi, bruchi e farfalle con le piante di cui si nutrono, daranno vita alle meravigliose tavole di incisioni acquerellate della Metamorphosis insectorum Surinamensium: l’opera cui è legata la sua fama presso i posteri e che ha saputo catturare l’interesse di collezionisti, studiosi e intellettuali di tutt’Europa, da Linneo a Goethe.
Nel gran teatro della natura restituisce questa sua storia, attraverso la voce non solo di Maria Sibylla Merian, attinta ai testi e alle lettere giunti fino a noi, ma anche dei suoi contemporanei.
Oggi Maria Sibylla Merian è oggetto di un’ampia produzione di studi e iniziative internazionali. E quanto la Germania la consideri un suo patrimonio identitario lo testimoniano il numero di scuole di tutti gli ordini e gradi che le sono intitolate così come la decisione dell’allora Repubblica Federale Tedesca di stampare, dal 1991 al 1993, la banconota da 500 marchi con il suo ritratto e la riproduzione di un suo dipinto.
Una figura da noi lontana nel tempo e nello spazio? Niente affatto, non solo per la mentalità moderna ed emancipata, per il coraggio e l’indipendenza, ma anche perché nella stessa Bologna è possibile ammirare sue opere: la Biblioteca Universitaria e la Biblioteca dell’Archiginnasio infatti conservano due esemplari postumi, settecenteschi, della Metamorphosis.
La presentazione in anteprima del libro è avvenuta in occasione del festival fiorentino “L’eredità delle donne”, diretto da Serena Dandini, sabato 22 ottobre ore 12.15 presso la Manifattura Tabacchi (https://ereditadelledonne.eu/2022/programma/brunella-torresin-presenta-nel-gran-teatro-della-natura-maria-sibylla-merian-donna-darte-e-di-scienza-1647-1717/)
Brunella Torresin, giornalista culturale, dopo essere stata a lungo redattrice de «La Repubblica», collabora oggi alle pagine e agli inserti culturali dell’edizione nazionale del quotidiano. È autrice di traduzioni e di scritti di storia del teatro.
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