PARMA
Nel cuore di Parma risuonano le sinfonie del Teatro Regio, tempio italiano della lirica e monumento dell’opera costruito in stile neoclassico a partire dal 1821 per volere della duchessa Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone. Qui, il 13 e 14 maggio, a seguito di una guida, si potranno ammirare il foyer e la platea decorata da Magnani e sovrastata dal lampadario in bronzo dorato forgiato dalle officine Lacarrière di Parigi, ma anche l’eccezionale sipario dipinto e la Sala del Ridotto. In particolare il 14 mattina alle ore 10.30 e alle ore 12.00 si terranno due visite speciali in compagnia di con Maria Luigia della durata 1 ora. Altro teatro iconico di Parma, il Teatro Farnese apre in via straordinaria ai visitatori il 20 maggio con le sue strutture costruite totalmente in legno nel 1618, all’interno dello splendido Complesso della Pilotta I visitatori proseguiranno poi il percorso con la visita della Galleria Nazionale. Non si può pensare al teatro in Emilia senza citare Giuseppe Verdi. A lui, nei luoghi che gli hanno dato i natali, è dedicato il Teatro di Busseto, che il 20 e il 21 svela le sue virtù nascoste: attraversando il portico e salendo lo scalone, si viene accolti da decorazioni di Giuseppe Baisi e Alessandro Malpeli e dai medaglioni di Gioacchino Levi raffiguranti la Commedia, la Tragedia, il Melodramma e il Dramma romantico, per l’occasione saranno accessibili il Palcoscenico e il Palco Reale, normalmente non visitabili.
PIACENZA
È stupore per gli occhi e per l’anima il Teatro Municipale di Piacenza, che Stendhal definì il più bel teatro d’Italia e che il 20 e il 21 apre eccezionalmente per Teatri Aperti. Raffinato, con la sua struttura all’avanguardia, fu il primo, nel 1895, ad essere interamente illuminato da lampade a energia elettrica. La sua sala a forma di tre quarti d’ellisse fu un’innovazione nell’Ottocento, grazie all’opera di Lotario Tomba che rivoluzionò i principi della canonica architettura teatrale europea. A seguire, negli stessi giorni, si potranno ammirare gli affreschi nella Sala dei Teatini, un tempo chiesa di San Vincenzo, appartenuta, appunto, all’Ordine dei Teatini. Affreschi che per anni sono stati inaccessibili e poi recuperati come le opere lignee e della facciata grazie ad una grande opera di restauro. Oggi moderno auditorium, all’avanguardia per soluzioni tecniche ed acustica, è stato scelto come sala prove dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” diretta dal Maestro Riccardo Muti, che a Piacenza ha sede. In un vicolo tra via Castello e via Taverna, rivela nella propria architettura le origini sacre di tempietto protoromanico il Teatro San Matteo, visitabile il 20 e 21 maggio. Dopo la trasformazione in chiesa dell’ospizio di San Matteo, nel Novecento, l’attuale teatro fu adibito a sala cinematografica intitolata al maestro Verdi, che ospitava non solo avanspettacolo, ma anche un più impegnativo repertorio di prosa. Quali segreti verranno fuori dalle sue quinte?
Il 21 maggio, a Piacenza, si può visitare anche il Teatro dei Filodrammatici, edificio storico della città, costruito nel Cinquecento, quando le monache cistercensi ne fecero una chiesa a pianta basilicale con una sola navata coperta da una volta a botte. Di fianco alla chiesa fu realizzato il convento per le monache attualmente trasformato in sede del Conservatorio e dedicato al musicista piacentino Giuseppe Nicolini. Durante il governo di Maria Luigia d’Austria, la struttura fu destinata ad usi militari, in seguito a scuola di musica, poi divenne una tipografia. Solo nel Novecento, fu convertita in teatro, con l’inserimento di una platea con loggiato, un ampio palcoscenico e la facciata in stile liberty.
Allontanandosi dalla città Piacenza, fino a Pontenure, il 14 maggio si scopre il Teatro Serra di Parco Raggio, teatrino bomboniera con palcoscenico in muratura e decorazioni floreali che si trova accanto alla dimora denominata “Villa Fortunata”. Spettacolare è la modanatura curvilinea che separa le due aree di copertura: in ferro la platea, in tegole il palcoscenico. A Castel San Giovanni c’è un altro gioiello, che si può visitare il 20 maggio: il Teatro Verdi con il suo bellissimo foyer con le antiche volte a crociera e la sala riadattata all’aspetto della chiesa originaria. Fu inaugurato nel 1823 e vide nel 1841 il debutto di Anna Maria “Marietta” Baderna, stella della danza famosa in tutto il mondo.
Considerato tra i più piccoli al mondo, il Teatrino del Castello di Vigoleno fu realizzato per volontà della principessa Maria Ruspoli di Gramont (proprietaria del maniero tra il 1922 e il 1934) dall’artista russo Alexandre Jacovlef che decorò le pareti della sala con tinte vivaci e disegni esotici rappresentando animali, maschere, figure danzanti dalla connotazione simbolica, musici e dame in abiti settecenteschi, tra cui ritrasse la stessa principessa e una fitta vegetazione con tralci. Al centro della scena una rappresentazione stilizzata del borgo medioevale riconduce al realismo magico di Gino Severini. Si può visitare in tutte le giornate di Teatri Aperti. Aperto nel fine settimana del 13 e 14 maggio, inoltre, il 20 e 21 maggio, il borgo di Vigoleno ospita Vinoleno, il festival del vin santo dei Colli Piacentini.
REGGIO EMILIA
La cultura del teatro è fortemente radicata a Reggio Emilia. Nella città del Tricolore, già dalla seconda metà del Seicento ogni palazzo nobiliare aveva uno spazio adibito alle recite. Il Teatro Municipale Romolo Valli, che in occasione di Teatri Aperti si può visitare il 13 e il 20 maggio è tra i più prestigiosi dell’Emilia: inaugurato nel 1857, con il suo porticato dominato da un cornicione decorato con 14 statue, mostra un palco grandioso, sul quale è installato un pregevole organo Montesanti del 1815, e un ampio retropalco. Nella sala che ha forma ellittica prevalgono il bianco e l’oro, vi sono quattro ordini con 106 palchetti, il palco reale e una loggia. Il terzo sipario “Siderea”, è stato realizzato dall’artista Omar Galliani, nel 1991. È ormai storia il debutto di Luciano Pavarotti a Reggio in Bohéme, nel 1961, subito dopo aver vinto il Premio Peri, un concorso per giovani cantanti lirici cui la città di Reggio Emilia aveva dato vita. A Correggio si apre in via straordinaria al pubblico il 21 maggio il Teatro Asioli, Intitolato nel 1863 ad Antonio Allegri (pittore conosciuto con il nome di “Correggio”) e nel 1880 a Bonifazio Asioli realizzato nel punto in cui Niccolò Postumo fece erigere il proprio palazzo sul finire del XV secolo. Fu più volte ricostruito, ma conserva ancora il disegno originario della sala, inaugurata nel 1852 con pianta a ferro di cavallo, 60 palchi ordinati su tre ordini, un loggione e un palco reale. A Guastalla si trova uno dei 10 teatri più antichi d’Italia: è il Teatro Ruggero Ruggeri, visitabile il 20 e 21 maggio. Fu costruito nel 1671 su progetto di Antonio Vasconi per ordine di Ferrante III, duca di Guastalla. Nonostante gli interventi di restauro subiti nel corso dei secoli, l’aspetto attuale mantiene la pianta a ferro di cavallo, i fregi del boccascena, un tendone rosso nell’atrio, la splendida decorazione affrescata del soffitto della cavea e l’originale assetto della facciata.
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