PARMA – TOCCARE nelle tre declinazioni di Tenero, Liscio/Striato, Sforzo è stato il tema del quadriennio 2018-2021 di Natura Dèi Teatri, ispirato all’opera del grande filosofo Jean-Luc Nancy, purtroppo recentemente scomparso. Nel 2021 il Festival, che si tiene a Parma negli spazi di Lenz Teatro, si concentra sull’elaborazione scenica, visuale, musicale, coreografica del concetto di Sforzo.
È un’edizione totalmente interpretata dalle opere performative e visuali di artiste di diverse generazioni e provenienze e dalle riflessioni di curatrici, studiose, attiviste, filosofe: «Un messaggio politico e culturale molto nitido» spiega Maria Federica Maestri «che vuole evidenziare la potenza espressiva e la densità estetica delle donne nel panorama artistico contemporaneo» in quest’anno di Parma Capitale italiana della Cultura.
Inaugura giovedì 7 ottobre alle ore 20 a Lenz Teatro con un drink di apertura, alle ore 21, con Iphigenia in Tauride | Ich bin stumm (Io sono muta) di Lenz Fondazione la sezione autunnale del Festival Natura Dèi Teatri, in programma fino al 26 novembre. Pochi giorni dopo, il 12 e 13 novembre, la creazione di Lenz sarà in scena a Bologna, nell’ambito della programmazione de La Soffitta | DAMSLab – Dipartimento delle Arti dell’Università. In questa creazione – opera-riflesso del tema concettuale di questa edizione – la biografia della performer – Monica Barone – è diventata materiale estetico per un’azione che rende pubblica la propria condizione fisica, il proprio stato, la propria potente volontà di trasformazione del gesto intimo in riscatto dall’imposizione religiosa, di liberazione dall’ordine politico e dalle convenzioni.
Questi i numeri dell’edizione 2021 di Natura Dèi Teatri che, dopo la sezione estiva che nel mese di giugno ha visto il debutto dell’irripetibile creazione La vita è sogno realizzata per Parma Capitale Italiana della Cultura 2021 nel perimetro esterno dell’Abbazia di Valserena alle porte di Parma nonché la presenza di Mariangela Gualtieri e Stefania ?Alos Pedretti e dopo la preview a settembre in occasione delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, ora entra nel vivo: 24 artiste e 16 studiose coinvolte, 17 diverse creazioni, 6 prime nazionali, 30 repliche, inoltre una Personale di fotografia, una Lectio Magistralis di filosofia, un seminario pluritematico, 2 luoghi di spettacolo.
Prima nazionale per due nuovi allestimenti di Lenz Fondazione: La Creazione (19-22 ottobre) e Orestea (13-20 novembre).
Ne La Creazione, tra i progetti vincitori del bando Vivere all’italiana sul palcoscenico promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale volto a valorizzare le progettualità artistiche innovative italiane e prima opera del progetto triennale dedicato alle Sacre Scritture, Maria Federica Maestri e Francesco Pititto dirigono Valentina Barbarini e la soprano Debora Tresanini in una meditazione di fronte al mistero del Principio, immersi nell’opera di Franz Joseph Haydn – Die Schöpfung – e ispirati dalla scrittura sonora di Andrea Azzali: «Antiche eloquenze oscure, evocazioni romantiche di una natura perduta e folgorazioni scientifiche contemporanee compongono il grande affresco di pitture e stati sensitivi de La Creazione, scrittura performativa, sonora e per immagini ispirata ai testi della Genesi, dei Salmi e al poema Paradiso perduto di John Milton» riflettono i registi «Un back movement interpretato da due figurazioni sceniche, la Teologa e la Scienziata, chiamate a provare l’esistenza dell’Uno iniziale e a trovarne tracce residue nel presente creativo».
Orestea è la summa del progetto quadriennale dedicato alla tragedia eschilea che si compone di tre creazioni: #1 Nidi dall’Agamennone, #2 Latte da Le Coefore e #3 Pupilla da Le Eumenidi, per la drammaturgia di Francesco Pititto e la regia di Maria Federica Maestri, la cui potente traduzione sonora è disegnata da Lillevan, artista tra i più significativi della scena elettronica musicale internazionale: «Per una rilettura contemporanea delle origini del tragico, si confrontano in un’imprescindibile necessità di fusione e in un dialogo scenico serrato le attrici sensibili e le attrici storiche dell’ensemble» riflette la regista «L’òikos scenico abitato dalla Famiglia è uno spazio di soggezione sentimentale e di dissonanze etiche, in cui l’opposizione tra onore e amore, ubbidienza e disobbedienza, subordinazione e superiorità può trovare risoluzione solo in un atto degenerativo».
Modi affatto diversi tra loro ma analogamente rigorosi e visionari di intendere la danza si realizzano nelle creazioni di artiste fra le più interessanti del panorama contemporaneo internazionale: Gloria Dorliguzzo (Folk Tales, 19 ottobre), Cristina Kristal Rizzo (Toccare. The white dance, 3 novembre), Silvia Rampelli (Courtesy of, 6 novembre), Doris Uhlich (Every Body Electric, in video, 6 novembre) e Antonella Bertoni (C’è vita su Venere, 12 novembre), mentre in continuità con la preview dedicata all’anniversario dantesco, sabato 30 ottobre a Lenz Teatro è in programma Esercizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia di Dante di Chiara Guidi, drammaturga, regista e attrice della Societas. In video Claudia Sorace | Muta Imago presenterà Bartleby, secondo capitolo della trilogia dei Racconti Americani, narrazione per suono e immagini ispirata al celeberrimo testo omonimo di Herman Melville (21 ottobre).
Tutti gli spettacoli saranno seguiti da conversazioni tra artisti e pubblico.
«In questi venticinque anni sono state davvero tantissime le artiste che hanno partecipato alle diverse edizioni del Festival e molte di loro sono tornate ciclicamente a Parma per presentare i propri lavori o per realizzarne ad hoc, stimolate dal tema concettuale individuato» suggerisce Maria Federica Maestri «A dare forma e sostanza a questa edizione sono le artiste con cui abbiamo dialogato con più continuità ed intensità, quelle con le quali pur nella differenza e distanza linguistica abbiamo percepito affinità e similitudini di fondo, nitide assonanze con le ragioni etiche che muovono il fare estetico».
Il ruolo della tragedia, del teatro e degli dèi (in particolare Dioniso), nel pensiero di uno dei filosofi più influenti della modernità, Friedrich Nietzsche, e la loro necessità al pensiero in quanto tale saranno al centro della Lectio Magistralis della filosofa Susanna Mati (12 novembre, a introdurre la première dell’Orestea di Lenz, in programma il giorno seguente).
Sabato 20 novembre è in programma un denso seminario pluritematico con artiste, studiose e attiviste sulle questioni sensibili nella scena contemporanea, con l’obiettivo di «dare voce a una differenza, quella femminile, che ribadisce la propria soggettività nei modi di abitare il mondo, di fondare linguaggi, alla ricerca di autenticità singolari e uniche», come spiegano le curatrici Silvia Mei ed Elena Sorbi.
Il Festival si concluderà venerdì 26 novembre con un finissage dedicato a Rocco Caccavari, presidente dell’associazione culturale Natura Dèi Teatri e presidente onorario di Lenz Fondazione scomparso lo scorso gennaio. Una chiusura del Festival come anticipazione di un ampio progetto a lui dedicato per il 2022 in collaborazione con enti istituzionali, scientifici e artistici, sulla sua figura di politico, medico, direttore del Sert e di diverse associazioni scientifico-culturali, figura poliedrica impegnata sui temi sensibili del nostro tempo.
Pluralità di mondi performativi, lingue sceniche, universi sensibili e modi di fruizione: molte linee si intrecciano nella ricerca rigorosa e visionaria di Natura Dèi Teatri. A ciascuno la possibilità di tracciare il proprio percorso.
Il Festival si colloca in un periodo molto intenso per Lenz Fondazione, che nei prossimi mesi sarà protagonista di tre importanti progetti: Campo Lenz. Paesaggi e passaggi nella poetica di Lenz Fondazione, due giorni che La Soffitta | DAMSLab – Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna il 12 e 13 ottobre dedica, con la curatela di Silvia Mei, alla ricerca di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto (in programma creazioni live e in video e un seminario teorico-pratico rivolto agli studenti); la presentazione a L’Altra Mente Festival di Foligno (PG) dello storico Hamlet Solo interpretato da Barbara Voghera (recentemente in scena alla Biennale Teatro di Venezia con Altro stato) e il corso Creazione della Creazione, in avvio nel mese di dicembre rivolto alle utenti del Servizio Dipendenze Patologiche dell’Ausl di Parma, nell’ambito di un’indagine artistica sulle Sacre Scritture.
Lenz Fondazione, inoltre, è parte della Rete Italiana Europe Beyond Access, nata in questi mesi dopo un intenso lavoro iniziato nel 2019 per realizzare manifesti, azioni e impattare sull’agenda politica nazionale allo scopo di interrogare e discutere i temi di accessibilità ed inclusione nelle arti performative per generare consapevolezza, diffondere conoscenze ed esperienze di buone pratiche, incoraggiare maggiore partecipazione e leadership di artisti e operatori culturali con disabilità.
Lenz Teatro è in via Pasubio 3/e a Parma. Info e prenotazione obbligatoria: 0521 270141, 335 6096220, info@lenzfondazione.it, www.lenzfondazione.it.
Lenz Fondazione 2021 > PARTNER ISTITUZIONALI MiC Ministero della Cultura, MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Regione Emilia-Romagna, Comune di Parma, AUSL Parma DAI SM-DP Dipartimento Assistenziale Integrato di Salute Mentale Dipendenze Patologiche, Università degli Studi di Parma PARTNER SOSTENITORI Fondazione Monteparma, Chiesi Farmaceutici S.p.A. COLLABORAZIONI CSAC Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Complesso Monumentale della Pilotta, Fondazione Arturo Toscanini, Conservatorio di Musica Arrigo Boito di Parma, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Parma, Instituto Cervantes, Goethe-Institut, Arcigay Associazione LGBTI italiana, eUROPA tEATRI – RETI Rete italiana Europe Beyond Access, Rete regionale I Teatri della Salute, Parma Città Universitaria, Comitato di indirizzo DUSIC Università degli Studi di Parma, Coordinamento nazionale Festival del Contemporaneo SPONSOR TECNICI AuroraDomus, Koppel A.W. Srl.
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