Già avviato il percorso di costituzione dei primi due poli per l’infanzia fra nidi comunali e scuole d’infanzia statali, rispettivamente con il 6° Circolo Didattico, alla scuola d’infanzia statale “Capriola” ed al nido comunale “Scarabocchio” e con l’Istituto Comprensivo Fermi in riferimento alla Scuola d’infanzia “Acquamarina” ed al nido comunale “Bruco Verde”, gestito in convenzione con l’Asp Valloni Marecchia
400 mila euro a sostegno delle scuole private paritarie
Nell’ultima seduta di giunta comunale è stata anche approvata la convenzione con le scuole per l’infanzia paritarie che prevede l’erogazione di contributi per sostenere la formazione degli insegnanti di scuola dell’infanzia, consolidare il sistema coordinato di iscrizioni, garantire la libertà di scelta, e preveda incentivi per l’accoglienza di bambini disabili anche nelle scuole paritarie, con le modalità di intervento corrispondenti a quelle previste per le scuole statali.
Il tutto coordinato attraverso un nuovo accordo che mette nero su bianco i reciproci impegni di Comune di Rimini e delle singole scuole coinvolte. Tra le condizioni inserite nella convenzione per ottenere i contributi è stata inserita anche quella per razionalizzare il sistema di iscrizioni alle scuole per l’infanzia evitando le doppie e triple assegnazioni di posti, ottimizzando in questo modo il sistema pubblico privato. L’investimento è di 400 mila euro, che si aggiungono ai 100 mila euro inseriti nel sistema di contributi legati alla pandemia sanitaria.
Criteri e modalità di accesso ai servizi comunali per l’infanzia
Nella stressa seduta di Giunta sono stati anche approvati i criteri e le modalità di accesso ai servizi comunali per l’infanzia per l’anno 2020-2021. Criteri che riguardano gli 11 nidi e 17 scuole per l’infanzia, rispettivamente composte da 26 sezioni e da 47 sezioni, gestiti dal Comune di Rimini.
Nello specifico, verranno valutate con particolare attenzione le seguenti condizioni:
A) Minori in particolari condizioni di fragilità: per favorire l’accesso a quei bambini che siano affetti da gravi disabilità o che siano inseriti in nuclei familiari che non sono in grado di provvedere in maniera autosufficiente alla loro cura;
B) Attività lavorativa dei genitori: valutazione dell’attività occupazionale dei genitori attribuendo maggior valore alle occupazioni che determinano una minore presenza dei genitori dal contesto familiare;
C) Situazione relativa al nucleo familiare: valutazione del contesto familiare per sostenere le situazioni di maggiore carico sui genitori determinate dalla numerosità dei componenti del nucleo, dalle condizioni di salute e dalla assenza di una rete parentale di sostegno.
Rispetto all’anno scorso viene incrementato il punteggio nel caso di genitori studenti (da 22 punti a 25), e viene previsto un punteggio aggiuntivo (di 3 punti) per chi proviene da uno dei nidi facenti parte dei percorsi 0-6 e che presenta domanda per la Scuola d’Infanzia collegata, richiedendo come prima scelta, la scuola comunale dello stesso percorso 0-6. Quest’ultima scelta è collegata all’istituzione dei nuovi “Poli per l’infanzia”.
“Un percorso apparentemente complesso – spiega Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini – ma che in realtà sottende ad un principio molto semplice: favorire l’inserimento e la socializzazione dei bimbi già dal nido e, a partire da questi, sviluppare un percorso verticale integrato nello stesso polo didattico, fino all’avvio della scuola elementare. Questi sono i nuovi Poli per l’infanzia che a Rimini partiranno già con le prime esperienze sperimentali, frutto di un lavoro di condivisione pregresso portato avanti dall’assessorato ai servizi educativi, il Coordinamento pedagogico e le realtà che gestiscono gli altri asili statali e privati convenzionati. Per questi ultimi rinnoviamo, aumentandolo percentualmente, il sostegno economico. È infatti il “sistema” complessivo a uscire più forte da queste novità, che privilegiano l’unità di un percorso didattico a prescindere da chi lo gestisca. Valorizzare i nidi significa aumentare le capacità di apprendimento dei bimbi e rinforzare l’integrazione dei nuclei famigliari, soprattutto quelli più isolati. Tra i criteri per l’accesso ai servizi comunali, abbiamo voluto rinforzare questi due aspetti, anche a livello di punteggio: continuità didattica e bisogni primari per chi è più in difficoltà. Una delle prime sperimentazioni, dopo Bologna e Reggio Emilia. Una rivoluzione resa possibile grazie alla grande professionalità del coordinamento pedagogico e dei gestori pubblici e privati, che ringrazio per la grande intensità con cui stanno lavorando a questi importanti cambiamenti”.
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