Bologna

Nasce dall’esperienza del Comune di Bologna l’Ufficio Tutele Metropolitano

Si occuperà di supporto a tutori, curatori e amministratori di sostegno, garantendo la tutela dei diritti delle persone fragili

BOLOGNA – Sono tante le condizioni di fragilità, sociale o psicologica che non consentono alle persone in vari momenti della loro vita di esercitare la loro piena facoltà giuridica: minori privi di riferimenti genitoriali, anziani, disabili, ma anche persone che per altre ragioni – anche per alcune tipologie di condanne giudiziarie – giungono a uno stato di interdizione legale. In tutti questi casi può essere necessaria, per decisione dell’autorità giudiziaria, la nomina di una figura come il tutore, il curatore o, più di recente, l’amministratore di sostegno. Queste figure di nomina giudiziale sostituiscono, per funzioni e titolarità, la rappresentanza legale di soggetti che non possono disporre autonomamente della propria capacità di agire e devono curare gli interessi delle persone fragili e, nel caso si tratti di un tutore o curatore pubblico, va garantita una terzietà anche rispetto al servizio sociale e sanitario.

Il Comune di Bologna ha attivato già dal 2003 al proprio interno la formazione di una figura professionale in grado di approfondire gli aspetti giuridici in materia di servizi sociali e tutela, tanto su minori e famiglie che per utenti maggiorenni e dal 2006 questa figura opera per supportare in questo ambito il sistema cittadino dei Servizi sociali.

Questa esperienza storica consente oggi al Comune di porsi come fulcro per la creazione dell’Ufficio Tutele Metropolitano, come disposto dalla Giunta comunale nell’ultima riunione del 2018, in attuazione della convenzione quadro per la collaborazione istituzionale tra Città metropolitana e Comuni. Un ufficio unico sul territorio metropolitano che vuole garantire, soprattutto in presenza di una nomina di pubblica tutela o curatela: il raccordo e lo scambio di buone pratiche tra la rete dei servizi socio-sanitari, l’autorità giudiziaria competente e le figure di garanzia; un supporto giuridico al Servizio sociale, attraverso consulenze, formazione e supervisioni; la documentazione della casistica per valutare l’applicazione di forme di protezione giuridica; un supporto giuridico-amministrativo all’ente locale quando nominato pubblico tutore o curatore, per garantire al beneficiario i diritti esigibili – civili, sociali e patrimoniali – e per svolgere tutte le incombenze legali e processuali che la legge richiede al tutore o al curatore; infine, la promozione dell’istituto dell’Amministrazione di sostegno, che è compito dei Comuni. Il nuovo ufficio non comporterà ulteriori spese, perché vi confluiranno le risorse già prima destinate dai Comuni firmatari a questo tipo di attività.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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