Il suo insolito ritratto (sorridente) tra le fotografie di Guido Harari in mostra a Palazzo dei Diamanti a Ferrara
FERRARA – «Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?», si potrebbe dire citando una battuta di un suo celebre film. Ecco, Nanni Moretti – che il 19 agosto compie 70 anni – indubbiamente si nota di più se sorride spassionatamente. A coglierlo, in questa autentica e al contempo intima posa, raramente ‘rubata’ da altri fotografi, è stato Guido Harari nel 1995, a Torino, sul set del film ”La seconda volta”, regia di Mimmo Calopresti.
L’immagine che ritrae il regista, autore di veri e propri film culto, come “Palombella rossa”, “Caro Diario”, “Il caimano” e di tante altre pellicole i cui dialoghi sono diventati iconici, è ora a Palazzo dei Diamanti per la mostra “Incontri. 50 anni di fotografie e racconti”, che raccoglie oltre 300 scatti, installazioni e filmati originali, proiezioni e incursioni musicali, dagli esordi di Harari in ambito musicale come fotografo e giornalista, alle numerose copertine di dischi per artisti famosi (tra cui De André, Bob Dylan, Lou Reed e Vasco Rossi), fino ai ritratti, vissuti come racconto intimo degli incontri con le maggiori personalità del suo tempo.
Guido Harari ricorda così il suo incontro con il regista, attore, sceneggiatore e produttore cinematografico. «La foto fu scattata sul set del film d’esordio alla regia di Calopresti, “La seconda volta”, di cui Nanni Moretti era protagonista; aveva insolitamente accettato di farsi fotografare solo perché le foto erano destinate ad una rivista francese. Io “mitragliavo” senza pietà, lui ogni tanto mi rimetteva in riga: “Sssssh Guido… E poi dicono che sono cattivo con i fotografi!”».
Harari ricorda anche l’emozione nel cogliere una sua risata aperta di fronte all’obiettivo. «È stato come fare bingo». La foto fa parte della sezione che presenta il progetto Italians, esposto per la prima volta a Palazzo dei Diamanti in una sintesi che racchiude un lavoro di oltre trent’anni (e che come ricorda Harari stesso, tuttora non smette di espandersi). Tutte le immagini di Italians sono nate «dall’urgenza di fotografare, quasi di censire, le eccellenze che, in ogni campo, avevano reso grande il nostro Paese nel mondo: non solo un progetto di memoria storica – conclude Harari –, ma anche una scommessa per il futuro».
La mostra “Incontri. 50 anni di fotografie e racconti” è organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara in collaborazione con Rjma Progetti culturali e Wall Of Sound Gallery, con il contributo del Comune di Ancona, ed è aperta tutti i giorni fino al 1° ottobre, dalle 11 alle 20. Info e prenotazioni: www.palazzodiamanti.it. Il biglietto è comprensivo anche della visita alla mostra “Thesauros” di Agostino Arrivabene, che raccoglie quaranta opere, fra dipinti, disegni e sculture, realizzate dall’artista lombardo dal 1985 a oggi.