Da Isabelle Faust, a Rinaldo Alessandrini e il Concerto Italiano,dalla Mahler Chamber Orchestra e Yuja Wang, fino alla Chamber Orchestra of Europe, con il pianista András Schiff, sono numerosi gli interpreti di rilevo che calcheranno i palchi del Teatro Manzoni di Bologna e del Teatro delle Celebrazioni, ma anche i giovani talenti e i protagonisti del Nuovo e l’Antico che si esibiranno in chiese e cortili della città.
E’ la scommessa di Maddalena da Lisca, sovrintendente di Bologna Festival che, nonostante l’incertezza dovuta alla pandemia, conta sull’accelerazione della campagna vaccinale per dare spazio, a partire da maggio, alla musica dal vivo. Il festival è realizzato con il contributo del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna e numerosi sponsor privati.
“Con Bologna stiamo sperimentando un’ottima collaborazione – ha detto l’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori, intervenendo oggi alla presentazione del programma in videoconferenza-. Non dimentico mai che le politiche regionali devono incardinarsi su quelle della città, che sono la fabbrica della cultura e delle arti, e che in questa alleanza si prospetta il futuro e la possibilità di rinascere da questo periodo nero”.
L’assessore regionale ha poi ripercorso la storia e il contesto nel quale è nato il Bologna Festival, presentato per la prima volta il primo aprile di 40 anni fa.
“Ho seguito tutta l’evoluzione del Festival – ha riferito Felicori. Alla sua nascita sembrava impossibile in una città già ricca di iniziative scommettere sulla crescita dell’offerta musicale. Invece è stato successo immediato, sia per la qualità che per la sua caratteristica distintiva: programmi emozionanti – pensiamo a quelli del Maestro Mario Messinis – che sono essi stessi una creazione artistica, da ammirare ancor prima di ascoltare la prima nota. Inoltre, Bologna festival ha avuto il coraggio di investire anche nella musica contemporanea, con la nascita della rassegna Il Nuovo e l’Antico, e di scommettere sui giovani compositori anche italiani e nella formazione dei bambini: programmi davvero formidabili. Da una partenza che fu giudicata un po’ borghese, segnata dal desiderio di avere a Bologna grandi interpreti – ha concluso l’assessore- è emerso il carattere rivoluzionario e progressivo di questo festival, a cui auguro altri 40 anni di successi”.
“Bisogna provare a ripartire- ha affermato Maddalena da Lisca, presentando il programma-. Siamo consci della precarietà di ogni previsione futura specie per noi del mondo dello spettacolo, settore che forse più di ogni altro è stato colpito dalla scure del Covid, e siamo pronti a metter mano di nuovo, se sarà necessario, ai nostri concerti e ad affrontare tutte le misure per garantire la massima sicurezza”. La sovrintendente ha sottolineato anche la disponibilità e il supporto delle istituzioni pubbliche in questi anni “non ci siamo mai sentiti soli”.
Alla presentazione anche Matteo Lepore, assessore all’Economia e promozione della Città, Turismo, Relazioni internazionali, Agenda digitale del Comune di Bologna.
Il programma
Si parte on line nel mese di aprile, con il ciclo di conversazioni-concerto: Carteggi musicali, che come un’ouverture alla stagione, verranno trasmesse, dall’8 al 29 aprile, in streaming dai salotti di dimore storiche bolognesi: quattro appuntamenti dedicati agli epistolari di Puccini, Čajkovskii, Beethoven e Šostakovič.
Sempre in streaming il 4 maggio, a segnare l’importante traguardo delle 40 edizioni del festival verrà presentato il volume Quarant’anni di Grandi Interpreti. Un percorso attraverso programmi, artisti ospiti e fatti della vita culturale cittadina minuziosamente ricostruito da Nicola Pirrone. Dialogherà con l’autore la giornalista Leonetta Bentivoglio.
Sarà la violinista Isabelle Faust, il 16 maggio al Teatro Manzoni, ad aprire la rassegna che da 40 anni ospita gli interpreti e le orchestre più prestigiose a livello internazionale, per eseguire un doppio concerto con l’integrale delle Partite e Sonate per violino solo di Bach. Sono sette gli appuntamenti. Chiude la rassegna la Chamber Orchestra of Europe, con Andras Schiff al pianoforte, l’1 dicembre, con in programma musiche di Bach e Mozart.
La rassegna Talenti, dedicata ai giovani musicisti che si sono già distinti nei concorsi nazionali ed internazionali, verrà inaugurata dalla pianista Gile Bae il 10 giugno, nel Cortile dell’Archiginnasio. Si rinnova in quest’ambito la collaborazione con Inedita per la Cultura per la realizzazione della rassegna estiva Pianofortissimo & Talenti, di cui è parte la serie di concerti dei Talenti, quest’anno dislocati in diverse sedi di interesse storico culturale di Bologna e dintorni. Cinque gli appuntamenti che si chiudono il 29 giugno.
La “storica” rassegna d’autunno di Bologna Festival dedicata alla musica antica e contemporanea, dove spesso i due diversi repertori s’intrecciano. Nella sezione “antica” quest’anno si approfondisce la figura del compositore franco-fiammingo Josquin Desprez, nella ricorrenza del 500mo della morte. In apertura l’opera da camera “In alloro mutò il suo pianto”. Il canto di Dafne sulle spoglie di Orfeo, una nuova produzione commissionata da Bologna Festival che si realizza con il sostegno di Bologna City of Music Unesco. Programmata nella scorsa stagione e rimandata causa emergenza Covid, va in scena in prima assoluta il 15 settembre negli spazi dell’Oratorio di San Filippo Neri. Nove gli appuntamenti che si concluderanno il 24 ottobre con l’Ensemble di Musica contemporanea del Conservatorio di Bologna, diretto da Marcello Panni, con musiche di Berio e Monteverdi.
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