Bologna

Musica. Ad Alto Reno Terme la seconda edizione di Porretta Prog, dal 6 all’8 agosto

In primo piano uno dei linguaggi musicali più significativi degli anni Sessanta e Settanta: il Progressive rock

BOLOGNA – Si ampliano i confini musicali della cittadina termale, conosciuta anche all’estero per la storica rassegna di Soul e che ora si rafforza anche col Progressive rock, uno dei linguaggi musicali più in auge negli anni Sessanta e Settanta. Dopo il grande successo della prima edizione, torna a Porretta Terme (Bo) la rassegna Porretta Prog, nei giorni 6, 7 e 8 agosto, con un’anteprima il 19 luglio a Bologna (ore 21, a porta Pratello in via Pietralata 58).

La manifestazione è realizzata dal Comune di Alto Reno Terme, con il contributo della Regione Emilia-Romagna, l’organizzazione di Arci Bologna e la direzione artistica di Bibi Bernardi e Marco Coppi.

Il Progressive rock è uno dei linguaggi musicali più significativi di quegli anni ricchi di nuove tendenze e fermenti musicali. Ancora oggi vanta un pubblico affezionato e decine di musicisti e band storiche ancora in pista, accanto a centinaia di nuove formazioni che, pur procedendo al passo con i tempi, mantengono le caratteristiche musicali che caratterizzarono i primi anni ’70, sulle orme di mitiche band di allora come Genesis, Yes, Elp o King Crimson.

Quest’anno la direzione artistica ha puntato sui musicisti storici italiani, assenti due anni fa, e sui gruppi “di nicchia”, autentico tripudio per gli appassionati, che permettono di esplorare anche territori poco battuti del prog storico. Tra questi la band tedesca Guru Guru alla prima apparizione in Italia.

“Si tratta di una bella iniziativa, con nomi storici e importanti, italiani e stranieri di grande qualità- commenta l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori. Il Progressive rock è ormai un genere fuori dal tempo, prevalentemente mentale ma ancora oggi capace di arrivare a tanti per quel suo anteporre la musica a tutto il resto. Alcune esperienze indie-rock o elettroniche attuali si muovono in quel solco, testimoniandone un’evoluzione sorprendente. E’ quindi di grande interesse avere uno spazio dedicato a questo genere musicale, a supporto della promozione culturale e turistica dell’Appennino bolognese”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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