PARMA – Business plan, bilancio di missione, strategie di marketing, profilazione e fidelizzazione del pubblico, percorsi inclusivi e legami con gli stakeholder del territorio per entrare nella dimensione quotidiana dei cittadini. Per vincere le sfide del futuro e tenere fede alle proprie mission, la gestione dei musei, in chiave sostenibile, diventa sempre più assimilabile a quella di un’impresa.
È questo il tema attorno al quale ruota il libro “Museologia del presente. Musei sostenibili e inclusivi si diventa” (Pacini Editore), primo volume della nuova collana “Musei e Museologia del presente”, curato dal Museologo (Università di Pisa), critico e storico dell’arte, Maurizio Vanni insieme al Presidente di ICOM Italia, Michele Lanzinger e a Domenico Piraina, Direttore Cultura del Comune di Milano e Direttore di Palazzo Reale.
Il volume sarà presentato, nell’ambito degli appuntamenti di Correggio500, mercoledì 6 novembre alle ore 18 nella Biblioteca del Monastero di San Giovanni Evangelista di Parma, alla presenza dei curatori Maurizio Vanni e Michele Lanzinger e di Stefano Karadjov, Direttore Fondazione Brescia Musei e Chiara Valdambrini, Direttrice Complesso Museale Santa Maria della Scala di Siena, moderati da Francesca Magri, Responsabile dell’Ufficio Collezioni d’Arte di Fondazione Cariparma.
Il manifesto invita i musei ad aprirsi alla società contemporanea, affinché sappiano elaborare programmi che pongano la relazione con le proprie comunità al centro della loro azione. Avvalendosi anche di numerosi casi di studio, il manuale affronta le sfide che le istituzioni museali devono fronteggiare nell’immediato e nel lungo termine, con l’obiettivo di fornire strategie e metodi per affrontarle. Tutto parte dalla gestione economica: i musei devono iniziare ad essere gestiti alla stregua di un’impresa, elaborando quindi piani economici, business plan e progetti di fundraising anche in relazione con imprese private e produrre offerte culturali esperienziali e personalizzate su segmenti di interesse, insieme ad altre iniziative in relazione alla comunità e al territorio, che abbiano obiettivi e mission misurabili in grado di generare introiti (diretti o indiretti) e consentire loro di sostenersi con le proprie forze completando l’apporto economico delle Pubbliche Amministrazioni.
Un aspetto, questo, che si affianca alla necessità di dialogare con tutti gli stakeholder del territorio, oltre a quella di conoscere, profilare, coinvolgere e fidelizzare il pubblico generico ed abbattere le barriere architettoniche e sociali, offrendo una proposta culturale personalizzata. Solo facilitando inclusione, accessibilità, rispetto per l’ambiente (riduzione dell’impatto) e benessere psicofisico si potrà esaltare il carattere sociale, ecologico e olistico dell’istituzione museale.
Il manuale, infatti, affronta anche l’aspetto ambientale legato ai musei, con un capitolo sulla “Biomuseologia”, curato da Maurizio Vanni, unito a un saggio di Michele Lanzinger, nel quale si evidenziano una serie di azioni da mettere in pratica per ridurre il loro impatto sull’ambiente. I musei sono infatti, tra gli edifici che producono cultura, quelli più inquinanti, poiché rimangono sempre in funzione. Oltre il 75% si trova inoltre all’interno di edifici di rilevanza storica e quindi vincolati, ma grazie ad una serie di accorgimenti legati al risparmio e all’efficientamento energetico, come l’utilizzo di vernici green, l’installazione di pannelli fotovoltaici trasparenti ed impianti di illuminazione a led, oltre a strategie no waste grazie al riciclo avanzato, si può ridurre l’impatto ambientale di quasi il 70% senza intervenire sulla struttura e sulle mura esterne.
“Oggi più che mai i musei devono tornare a mettere l’individuo al centro – spiega Maurizio Vanni, Direttore scientifico della collana – Devono perciò diventare luoghi di interesse pubblico, che promuovono la diversità e la sostenibilità, che si rivolgono a tutta società, ovvero al pubblico generico, ma anche al contesto economico, sociale, olistico ed ambientale non solo per una crescita culturale, ma anche per una crescita umana. La chiave è riuscire a far entrare i musei nella quotidianità delle persone, a prescindere dalle collezioni che espongono attraverso i servizi che offrono come ristorante, caffetteria, bookshop, sale laboratoriali permanenti e auditorium per eventi interdisciplinari, uniti a una serie di offerte culturali esperienziali utilissime per stimolare una frequentazione regolare”.
Per rispondere a queste nuove esigenze le istituzioni museali dovranno dotarsi necessariamente di nuove risorse umane, inediti profili professionali, da integrare a quelle preesistenti: specialisti di Economia, Marketing e Comunicazione, Valorizzazione e Gestione Museale, Antropologia, Sociologia, Pedagogia, Psichiatria ed Informatica.
Una rivoluzione dalla quale trarranno beneficio anche i territori, in quanto le nuove funzioni trasformeranno i musei in vere e proprie destinazioni turistiche. Una svolta importante, ma necessaria per salvarli dal fallimento.
Maurizio Vanni, museologo, critico e storico dell’arte, specialista in sostenibilità, valorizzazione e gestione museale. È docente di Museologia all’Università di Pisa. Ha al suo attivo 3 direzioni museali, 700 mostre e 700 pubblicazioni.
Michele Lanzinger, geologo e Dottore di Ricerca in Scienze Antropologiche, è stato direttore del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, dal 1992 al 2024. Attualmente è presidente di ICOM Italia, la principale organizzazione non governativa che rappresenta i musei ed i suoi professionisti.
Domenico Piraina, ha una duplice formazione, storico-artistica-letteraria e giuridico-economica. È Direttore Cultura del Comune di Milano e Direttore di Palazzo Reale. Ha diretto e organizzato oltre 1500 mostre.