PARMA – Parma, capitale della cultura italiana per il 2020+21, non si chiude in sé stessa ma guarda verso il mondo. E lo fa con gli occhi del Museo d’Arte Cinese ed Etnografico, che da sempre si propone come punto di incontro tra culture. Giovedì 3 settembre tra le porcellane e le sete del moderno contenitore di via San Martino, risuoneranno note che profumano d’Africa. In questa serata alle ore 21, si esibirà Gabin Dabiré per dar vita ad un evento unico in cui non solo proporrà melodie dal proprio repertorio, ma si intratterrà con il pubblico per svelare i segreti di sonorità e composizioni.
Gabin Dabiré nasce a Bobo-Dioulasso nel Burkina Faso in Africa occidentale, culla secolare di cultura. Dopo alcune esperienze nel proprio paese viaggia per l’Europa incrementando le proprie esperienze musicali.
Nel 1975 si stabilisce in Danimarca ed entra in contatto con la musica sperimentale europea, quindi con la musica orientale durante lunghe permanenze in India dove ha modo di conoscere le musiche religiose, classiche ed etniche di questo paese rapportandosi con i grandi maestri di Sitar, Sarod e Tablas.
Rientrato in Europa, approfondisce lo studio delle percussioni africane e asiatiche, i cordofoni, il canto e la composizione.
Negli stessi anni, con la sua formazione “Yelbuna” (Le Sorgenti), si esibisce in tutta Europa, catalizzando una grande attenzione da parte di stampa e pubblico.
In Italia ha lavorato con Fiorella Mannoia, Roberto Andreoli, Faris Amine, Luigi Panico di Officina Zoé oltre che con i Fermi Paradox di David Rhodes.
Durante la serata interverranno Giovanni Amighetti, produttore di world music e la giovane cantante ivoriana Prudence.
L’accesso al Museo sarà consentito dalle 20,30, con ingresso di € 15. Prima del concerto sarà possibile degustare i vini dell’azienda vinicola Altavia.
L’evento sarà su prenotazione per ottemperare le norme anti assembramento e le disposizioni anti covid. È possibile riservare al massimo due posti per prenotazione al sito: www.comune.parma.it/prenota/app/#/eventi/musica
Con il patrocinio di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, Fondazione Cariparma ed Ahymé Festival.
Il Museo d’Arte Cinese di Parma, voluto nel 1901 dal fondatore dei Missionari Saveriani e grande visionario Guido Maria Conforti (allora vescovo di Parma) proclamato santo nel 2011, rappresenta un contenitore artistico e documentario di eccezionale importanza, frutto di un lungo percorso storico. Per alcuni decenni i Saveriani operarono esclusivamente sul territorio cinese e fu proprio ai missionari presenti in Cina che il Conforti si rivolse, chiedendo loro di inviare periodicamente a Parma oggetti significativi di arte e vita locali. Dagli anni Sessanta il museo si arricchì di materiale di natura etnografica proveniente da altri paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina, divenendo testimonianza della vita e cultura di tre continenti. Accanto alla collezione fondante di terrecotte, porcellane, paramenti, statue, dipinti, fotografie, oggettistica varia e monete rare provenienti dall’Estremo Oriente, sono infatti esposti ad esempio oggetti del popolo Kayapò, un piccolo gruppo indio dell’Amazzonia che rappresenta le tante minoranze depositarie di un immenso bagaglio di valori. Un allestimento moderno e ricco di iniziative dove si tengono periodicamente mostre temporanee come questa sulle “Mode nel mondo: i vestiti raccontano la vita dei popoli” ed eventi di ampio respiro culturale.
Per informazioni:
Museo d’Arte Cinese ed Etnografico, viale San Martino, 8 – 43123 Parma
Tel: 0521 257337
Sito web: www.museocineseparma.org
E-mail: info@museocineseparma.org
Orari:
da martedì a sabato dalle ore 9.00 alle 13 e dalle 15 alle 19
domenica dalle ore 11 alle 13 e dalle 15 alle 19
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