Museo civico: il viaggio e le raccolte etnologiche

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Tanti materiali esposti nella sezione del museo dedicata al Perù sono stati donati da Boccolari e Parenti, dopo la circumnavigazione del globo a bordo della Vettor Pisani

MODENA – Il racconto del viaggio della corvetta Vettor Pisani, descritto nel video “Riportando tutto a casa” a cura di Ert e Museo civico, intreccia nell’avventura dei due modenesi che lo intrapresero tra il 1882 e il 1885 le motivazioni e l’entusiasmo scientifico del tempo, oltre alla finalità di documentare in Museo i progressi della ricerca fondata sulle nuove teorie. La maggior parte dei materiali esposti nella sezione etnologica del Museo Civico di Modena dedicata al Perù sono infatti stati raccolti e donati al Museo da Antonio Boccolari e Paolo Parenti, dopo il viaggio di circumnavigazione del globo a bordo della corvetta Vettor Pisani.

La raccolta documenta aspetti delle culture preincaiche e incaiche della costa peruviana in epoca precolombiana e si unisce ad altre dedicate a scavi e ricerche della fine del secolo scorso in necropoli precolombiane del Perù, che permettono di collegare la natura etnologica dei materiali con quella archeologica, soprattutto grazie alle ceramiche e alle ricche testimonianze tessili.

La sezione etnologica del Museo civico di Modena, costituitasi tra il 1875 e i primi decenni del ‘900, nasce per rendere immediatamente percepibile il nesso tra preistoria ed etnografia che, in quegli anni, è parte integrante del paradigma evoluzionista applicato allo studio delle società umane. Mettere a confronto nelle sale i manufatti dei “selvaggi viventi” con quelli delle popolazioni del passato significava, per il primo direttore Carlo Boni, aderire a un modello di indagine che aveva allora numerose applicazioni in Europa.

La sezione etnologica viene poi arricchita con scambi, acquisti e doni di esploratori modenesi viaggiatori in terre lontane. Tra questi, le collezioni degli Indios del Sud America sono costituite da tre nuclei ottocenteschi, fra i quali si distingue per antichità la collezione di ornamenti plumari dei Mundurucù e degli Indios dell’alto Rio Negro, formata intorno agli anni Quaranta dell’800 dal medico modenese Luigi Bompani, e un nucleo di recente acquisizione degli indios Yanomami.

I materiali che documentano aspetti della vita quotidiana delle popolazioni della Nuova Guinea, la grande isola dell’arcipelago della Melanesia, a nord dell’Australia, sono stati invece raccolti dall’etnologo Lamberto Loria tra il 1889 e il 1890, in un viaggio scientifico fra i primi condotti in queste aree. Le annotazioni sugli inventari e le informazioni fornite da Loria in alcune lettere hanno consentito di riproporre nell’esposizione l’itinerario della spedizione. La sistemazione attuale delle raccolte, che testimoniano culture ormai scomparse o in via di estinzione, rispetta l’originaria suddivisione ottocentesca ordinata per aree geografiche.

Informazioni online (www.museocivicomodena.it).

Foto: Sezione etnologica del Museo Civico di Modena nel XIX secolo