Memoria e contemporaneo, nuove tecnologie e maggiore accessibilità per conquistare nuovi pubblici sono alcune delle parole d’ordine dei piani programma 2017-2019 dell’Istituzione Bologna Musei, guidata dal 9 gennaio scorso da Roberto Grandi, e dell’Istituzione Biblioteche Bologna, presieduta da Daniele Donati. I piani sono stati licenziati dalla Giunta comunale guidata da Virginio Merola insieme alla delibera che approva i bilanci delle due Istituzioni per il prossimo triennio. Il documento che dovrà passare ora al vaglio dei Consiglieri comunali, prima nella Commissione competente e poi per il voto finale in aula, è stato presentato oggi nelle sue linee generali in una conferenza stampa a Palazzo d’Accursio.
“Presentiamo oggi i Piani Programma delle nostre istituzioni per il prossimo triennio- afferma l’assessore alla Cultura Bruna Gambarelli. Un momento molto importante perché oltre alle principali attività in programma si rendono esplicite qui le linee e di azione dei prossimi anni, prima fra tutte la trasversalità degli interventi e la relazione tra le nostre Istituzioni e il sistema culturale cittadino nella sua interezza e un’ attenzione particolare alle periferie come luoghi privilegiati in cui immaginare azioni culturali. Per quanto riguarda le novità di programmazione segnalo per i Musei l’ omaggio a Ginevra Grigolo, con una mostra allestita a MAMbo nel mese di maggio, a cui seguirà una grande mostra dedicata a Christian Boltanski che sarà parte del prossimo Progetto speciale del Comune di Bologna appunto dedicato a quest’artista e che intreccia le linee di mandato relative alle periferie e al tema della memoria con installazioni artistiche e uno spettacolo, al quale si aggiungono per le biblioteche una mostra documentaria in Archiginnasio dedicata ai fatti del ’77 e un programma incentrato sulla figura di Francesco Griffo, il bolognese che per conto di Aldo Manuzio realizzò per primo, fra il 1500 e il 1501, il carattere corsivo o italico”
“ Oggi iniziamo parlando degli anniversari importanti che saranno al centro del nostro lavoro – spiega Roberto Grandi, presidente dell’Istituzione Bologna Musei- festeggiamo nel 2017 i cent’anni del Forno del Pane e ragioneremo intorno al concetto di Pane e Cultura, poi i quarant’anni della Settimana della Performance e infine i cent’anni della Rivoluzione Russa. Per quest’ultimo anniversario stiamo lavorando ad un progetto espositivo da realizzare a fine anno insieme al Museo di Stato di San Pietroburgo e con un partner privato che si assume il rischio d’impresa. Naturalmente non ci concentreremo sull’organizzazione di singole mostre, ma costruiremo iniziative pensate per coinvolgere tutta la città – dalle altre istituzioni come l’Università, la Cineteca, i teatri, alle molteplici realtà del territorio – e destinate sia al pubblico bolognese che ai molti turisti che scelgono la destinazione Bologna. Proprio nel solco di questa offerta trasversale che vogliamo rafforzare, confermiamo che la Card Musei Metropolitani è andata molto bene in questo primo anno e che la pubblicizzeremo sempre di più in futuro, perché è una di quelle cose che se la conosci la prendi. “
“Partiamo da dati molto buoni per quanto riguarda l’Istituzione Biblioteche – afferma Daniele Donati, presidente dell’istituzione Biblioteche – che evidenziano l’aumento dei documenti conservati, delle ore di apertura,dei risultati dei servizi in digitale e del prestito interbibliotecario. Per il prossimo triennio confermiamo questa attenzione verso il digitale sia termine di nuovi servizi agli utenti che per quanto riguarda la formazione del nostro personale e ci impegniamo verso un miglioramento degli standard dei servizi e nella direzione di una maggiore connessione del sistema, rafforzando prima di tutto le biblioteche della periferia in quanto presidi di cultura, spazi di accoglienza al centro delle azioni dell’Istituzione. La funzione sociale, oltre che culturale, di questi spazi è fuori discussione, per questo continueremo a lavorare per mettere a sistema la molteplicità di offerta che qui si concretizza, dai gruppi di lettura, ai percorsi per infanzia e adolescenza, dedicando a questi spazi una grande attenzione. Anche nel caso della biblioteca Lame di cui molto si è parlato, possiamo dire che la programmazione culturale, il rapporto con le associazioni del territorio e in generale la regia di tutte le attività resteranno saldamente in mano all’Istituzione Biblioteche e ai dipendenti del Comune di Bologna, mentre saranno gestiti da lavoratori con un contratto differente solo i servizi propri bibliotecari, come il prestito e la restituzione”
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