VALSAMOGGIA (BO) – La casa come specchio delle nostre inquietudini e dei nostri sogni, come occasione per parlare di sé: nuove repliche per “Muri. Autobiografia di una casa”, l’ultima creazione del Teatro delle Ariette, scritta da Paola Berselli, che ne firma anche la regia insieme a Stefano Pasquini, ambientata nella loro abitazione privata per 6 spettatori alla volta, in Via Rio Marzatore 2781, in Valsamoggia (Bologna), dove sarà presentato dal 7 al 9, dal 14 al 16 e dal 28 al 30 settembre alle ore 19.30, realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna e di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
In un serrato corpo a corpo e in un dialogo sincero con i muri delle Ariette, Paola Berselli mette a fuoco il percorso della sua vita precedente all’arrivo nella casa nel 1989.
«Quando siamo arrivati la casa era piena di cose, di oggetti, di mobili – racconta Paola – Era la seconda casa di una famiglia di città con quattro figli (quella di Pasqui). Ma prima, prima del nostro arrivo, questa casa povera, scomposta, asimmetrica, incomprensibile e non bella com’era? Da chi era stata abitata? La parte più vecchia è rossa, su tre livelli. Sul lato della collina c’era una cantina a cui era stato aggiunto in altezza un fienile e sul lato giardino una stanza ampia con un grande bagno. Adesso la casa internamente è un po’ cambiata, in totale 12 vani di cui tre bagni con antibagno. Si direbbe grande, non è così, in tutto 145 metri quadrati, tanti piccoli spazi, “le camerette” le chiama la mamma di Pasqui. Non l’abbiamo quasi mai utilizzata per fare uno spettacolo. Solo all’inizio, prima del “Teatro da mangiare?”, prima del Deposito Attrezzi. Ristrutturare una casa così vecchia abitandoci è davvero complicato. Ci abbiamo pensato tanto e alla fine un’intuizione mi ha convinta: rendere abitabile un sottotetto inaccessibile e collegarlo tramite l’apertura di una porta alla camera più alta, dove vado quasi solo io, dove d’inverno stendo il bucato, dove stiro, dove ci sono tanti libri e tanti oggetti che appartengono alla vita precedente le Ariette, l’infanzia, i genitori, la scuola, il liceo, la casa di Anzola dell’Emilia. Queste due stanze sono il luogo più segreto della casa. Fai fatica a capire come sono disposte, ti viene voglia di giocare a nascondino in queste stanze, ti viene voglia di raccontare una storia mai raccontata. Allora ho pensato a un incontro con un piccolo gruppo di spettatori per raccontare quello che non si vuole dire neanche a sé stessi, quello che riaffiora piano piano nel tempo e ti chiede di essere riconosciuto».
Uno spettacolo per un piccolo gruppo di spettatori (massimo 6) che si spostano con Paola da una camera all’altra in un movimento ascensionale che dal piano terra conduce all’ex sottotetto inaccessibile, chiamato a vivere un percorso autobiografico collettivo, intimo, individuale e condivisibile al tempo stesso.
«Durante questo anno – scrive Stefano Pasquini – le case si sono trasformate a volte in prigioni. Oggi, in questo percorso catartico attraverso la casa delle Ariette, nella consistenza dei muri, nello spessore degli intonaci, nella misura degli scalini, le case ritrovano la loro dimensione di rifugio, di archivio della memoria delle emozioni, dei sentimenti e degli affetti. In fondo ogni casa diventa il museo della nostra esistenza».
Informazioni e prenotazioni
Capienza limitata per massimo 6 persone, con prenotazione obbligatoria. Per accedere è necessario il Green Pass. Gli appuntamenti si svolgeranno nel massimo rispetto delle regole antiCovid.
Ingresso 15,00 Euro.
Teatro delle Ariette – via Rio Marzatore 2781 – Valsamoggia (BO)
Tel.051.6704373 – info@teatrodelleariette.it – www.teatrodelleariette.it
Fb @Teatro delle Ariette – Ig @teatrodelleariette
7-8-9-14-15-16-28-29-30 settembre ore 19,30
alla casa delle Ariette
[lo spettacolo è per 6 spettatori]
Casa del Teatro delle Ariette
via Rio Marzatore 2781 – Valsamoggia (BO)
MURI
Autobiografia di una casa
di Paola Berselli
con Paola Berselli e Stefano Pasquini
regia Paola Berselli e Stefano Pasquini
organizzazione Irene Bartolini
ufficio stampa e comunicazione Raffaella Ilari
produzione Teatro delle Ariette 2021
con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
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