Rimini

Mostre a Rimini

Museo Fellini 6agosto

RIMINI – MOSTRE

da giovedì 22 febbraio a lunedì 1° aprile 2024
Palazzo del Fulgor, piazza San Martino – Rimini centro storico
And please stop crying – Mostra fotografica dedicata a Giulietta Masina
A settant’anni da La strada e a poche settimane dal trentennale della scomparsa di Giulietta Masina il Fellini Museum dedica una mostra fotografica, aperta al pubblico da giovedì 22 febbraio, anniversario della sua nascita. Al secondo e al terzo piano del Palazzo del Fulgor sono esposti 34 scatti provenienti dagli archivi Penzo e Reporters Associati / Fondazione Cineteca di Bologna, 34 foto di scena sui set dei 7 film di Fellini in cui la Masina ha recitato.
Italo Calvino parlava di una “zona Masina” nel cinema di Fellini, facendo riferimento a quella dimensione dell’immaginario del regista riminese che più si richiama al circo e alle sue figure. Di quelle figure la Masina è stata l’interprete più ispirata e dotata: ne possedeva la leggerezza, la vitalità, la grazia, il candore. Con La strada, nel 1957, Fellini vince il primo dei suoi cinque Oscar e a soli 37 anni entra nell’Olimpo dei grandi del cinema, ma è Giulietta Masina con la sua interpretazione di Gelsomina a conquistare e commuovere le platee di tutto il mondo. Passa un solo anno e Fellini vince il suo secondo Oscar con Le notti di Cabiria. Ancora Giulietta Masina come protagonista, forse nel ruolo da lei più amato e nel quale forse più si riconosceva. A questi film si aggiungono poi Luci del varietà, Lo sceicco bianco, Il bidone, Giulietta degli spiriti e Ginger e Fred.
Orario: da martedì a domenica 10.00-13.00 e 16.00-19.00 chiuso lunedì non festivi
Ingresso a pagamento Info: 0541 793781  www.fellinimuseum.it

fino a lunedì 1° aprile 2024
Palazzo del Fulgor, piazza San Martino – Rimini centro storico
Lilian the Fighter
Una selezione di 30 disegni provenienti dalla collezione di Liliana Betti, scrittrice, sceneggiatrice e regista, storica collaboratrice di Federico Fellini. Un lungo sodalizio professionale e umano legò i due artisti per oltre vent’anni. In quel periodo Betti fu segretaria di produzione, aiuto regista, addetta stampa e responsabile del casting. Capace di fronteggiare il difficile carattere di Fellini, Lilian the Fighter, come la chiama affettuosamente il regista, ha contribuito alla nascita di capolavori come 8 ½, Giulietta degli spiriti, Toby Dammit, Il Casanova di Federico Fellini fino a La città delle donne, che la vede per l’ultima volta sul set con Fellini nel 1980. Il Fondo Liliana Betti comprende 109 disegni autografi e 7 cartoline postali acquistati dal Ministero della Cultura che ne ha affidato la custodia e la valorizzazione al Fellini Museum. La maggior parte dei disegni sono schizzi realizzati probabilmente sul set, nelle pause fra un ciak e l’altro, con fumetti e scritte scherzose che esprimono simpatia, confidenza, affetto e stima e offrono una visione non solo del mondo degli affetti privati di Fellini, ma anche della grande importanza che aveva il disegno nel suo processo creativo. La mostra è organizzata in collaborazione con Ministero della Cultura Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna.
Orario: da martedì a domenica 10.00-13.00 e 16.00-19.00; chiuso lunedì non festivi
Ingresso a pagamento Info: 0541 793781  www.fellinimuseum.it

fino a domenica 10 marzo 2024
Castel Sismondo (Sala Isotta), piazza Malatesta – Rimini centro storico
I fumetti e la Shoah. L’immagine al servizio della memoria
La mostra rientra tra gli eventi proposti sull’Educazione alla Memoria del Comune di Rimini, in collaborazione con Fellini Museum Rimini. Un evento storico senza precedenti, la Shoah occupa un posto di rilievo nella memoria collettiva contemporanea. Anche il fumetto e il graphic novel hanno affrontato l’argomento, non senza prudenza, errori e tentennamenti, talvolta con genialità. Da quando, e come, gli autori di fumetti e graphic novel hanno ripreso l’argomento? Come è intervenuta la censura su alcune pubblicazioni durante la Seconda Guerra Mondiale? Come vengono trasmesse le testimonianze? Come si sviluppano le storie in base ai riferimenti politici, sociali ed estetici del nostro tempo, mentre alcune forme di antisemitismo perdurano? La mostra cerca di rispondere a questi interrogativi attraverso l’analisi di diverse opere pubblicate dagli anni Trenta ad oggi in diversi paesi, in particolare Stati Uniti, Giappone, Francia, Belgio e Italia. Tra le tante opere esposte, alcuni cult come Capitan America e Topolino, il giornalino fascista il Balilla, la Storia dei 3 Adolf del giapponese Osamu Tezuka, le avventure del fattorino belga Spirou, il dirompente Maus di Art Spiegelman, ma anche varie pubblicazioni meno note, spesso realizzate insieme agli ultimi testimoni.
Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Ingresso gratuito, per i gruppi superiori a 10 persone e per le classi è obbligatoria la prenotazione che include visita guidata a cura dell’Istituto per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea della provincia di Rimini (informazionieprenotazioni@gmail.com –  tel. 0541 24730). Info: http://memoria.comune.rimini.it  https://fellinimuseum.it

fino a domenica 10 marzo 2024
Museo della Città (Ala Moderna), via Tonini, 1 – Rimini centro storico
Domani faccio la brava. Donne, madri nelle carceri italiane
Primi piani, figure intere, campi lunghi, diritti o di sbieco. Bianco e nero e colori. Lo sguardo viaggia, immagina. Dentro la cornice fotografica si srotola un mondo che è interno ed esterno. Solo che i soggetti ritratti sono sempre reclusi, dietro le sbarre, negli spazi di un carcere. Sono le protagoniste del progetto fotografico del fotoreporter ravennate Giampiero Corelli che, dopo essere stato ospitato nella sede dell’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna a Bologna e successivamente a Cesena, rimane a Rimini fino al 10 marzo negli spazi dell’ala moderna del Museo della città. La mostra è il frutto di un reportage durato due anni con racconti inediti delle detenute di tredici istituti penitenziari femminili italiani, da Roma a Milano, da Bologna a Venezia, da Firenze a Torino, da Forlì a Trani, fino a Reggio Calabria, Napoli, Palermo, Messina e Catania. È l’ultima parte di una lunga indagine iniziata da Corelli più di vent’anni fa. Sono una cinquantina le fotografie esposte nei corridoi e nelle stanze del secondo piano dell’Ala moderna del museo civico e a conclusione del percorso anche un cortometraggio con interviste realizzate da Giampiero Corelli a diverse detenute delle carceri da lui visitate e realizzato con il montaggio a cura del fotografo e filmaker Massimo Salvucci.
Orario: dal martedì alla domenica dalle 16 alle 19 Ingresso libero Info: 0541 793851 www.museicomunalirimini.it

da sabato 17 febbraio a sabato 23 marzo 2024
Galleria Zamagni, via Dante Alighieri, 29/31 – Rimini centro storico
Latografia©. Nel profondo oltre la fotografia
La Galleria d’Arte Zamagni ospita la mostra di Mario Flores dal titolo ‘Latografia©. Nel profondo oltre la fotografia’.
L’artista si affaccia al mercato contemporaneo italiano con una personale che fa parte di un progetto di sedici opere mai esposte. Sono i luoghi dell’arte nel mondo, una sorta di viaggio nel viaggio in ambienti di grande fascino.
Un viaggio inedito per entrare “Nel profondo oltre la fotografia” con una nuova tecnica definita dal critico Valerio Dehò “Latografia”. Mario Flores lavora sui punti di vista, su quanti elementi cogliamo in uno sguardo immediato e quanti al contrario non ne riusciamo a cogliere o perdiamo. Assistiamo a uno spazio molteplice, a più dimensioni. Viviamo una realtà vera e visionaria nello stesso tempo. L’autore ha realizzato gli scatti originali viaggiando lui stesso come spettatore nei vari musei internazionali. Non solo ha saputo cogliere l’attimo perfetto per un’immagine che abbia un significato, ma è andato oltre la superficie dell’immagine. In alcuni casi si sono articolati incastri prospettici multipli. In altre opere diventa straordinario quello che invece è semplice e quotidiano per molti. La mostra è accompagnata dal catalogo NFC edizioni, con testi del curatore Valerio Dehò.
Orario: dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19.30 Ingresso libero
Info: 0541 1414404 www.zamagniarte.it

Fino al 30 maggio 2024

Tutti gli aggiornamenti su www.riminiturismo.it

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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