MODENA – Gli interventi di recupero funzionale e valorizzazione di Palazzo Solmi e dell’immobile di via Bonacorsa saranno il motore per la rigenerazione di due importanti pezzi del centro storico.
L’intervento a Palazzo Solmi, per un valore stimato in circa 2 milioni 500 mila euro e una superficie complessiva di 2.500 metri quadrati, sarà realizzato dal Comune attraverso finanziamenti pubblici o privati. La riqualificazione del fabbricato di via Bonacorsa, del valore di 4 milioni di euro e una superficie di 1.650 metri quadrati, verrà realizzata invece attraverso l’individuazione di un soggetto gestore e affidatario dello studentato che si dovrà occupare anche della ristrutturazione degli alloggi.
In entrambi i casi, gli interventi saranno effettuati nel rispetto dei vincoli degli immobili e secondo modalità di tipo conservativo-scientifico adeguate. Gli accordi di valorizzazione prevedono anche interventi di riqualificazione, efficientamento energetico e miglioramento sismico dei due immobili.
Il complesso immobiliare di Palazzo Solmi occupa un intero isolato ed è delimitato dalle vie Emilia Centro, Badia, Carteria e Sant’ Eufemia. Esempio di pregevole architettura settecentesca, l’edificio deriva dall’accorpamento di fabbriche che hanno avuto differente origine, morfologia, destinazione e committenza. Impiantato in confini preesistenti antichi, alcuni dei quali costituiti da resti di palazzi gentilizi di proprietà di famiglie nobiliari modenesi, nel Diciottesimo secolo l’edificio subì importanti interventi che ne hanno determinato lo stato attuale, con l’abbattimento del Portico su via Badia e il restauro della facciata su via Emilia. Nel 1930 vennero aperti spazi ad uso commerciale al piano terra e una sala cinematografica. Nel 1988 una vasta porzione dell’immobile di proprietà comunale fu alienata al MiBAC e nel 1997 venne approvato un piano di recupero del complesso: nell’edificio erano infatti già stati avviati interventi di restauro e ripristino interrotti però ormai da tempo.
Il complesso immobiliare di via Bonacorsa fa parte dell’ex Monastero di Sant’Eufemia, fondato nel 1070 dal Vescovo Eriberto e soppresso nel 1798. Successivamente l’immobile ha visto diversi utilizzi, l’ultimo dei quali, fino a una ventina di anni fa, come residenza per le guardie carcerarie.
L’edificio si inserisce all’interno dell’isolato costituito dalle ex carceri di Sant’Eufemia, oggi sede di facoltà universitaria, la Chiesa di Sant’Eufemia, via Carteria e via Bonacorsa. Conserva il bel cortile interamente porticato al piano terreno e altre strutture originali nei vasti ambienti interni.
Foto: Palazzo Solmi
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