Modena: sabato una catena umana contro la prostituzione

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Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII logoMODENA – Sabato 2 Dicembre a Modena si terrà una catena umana contro la tratta e la prostituzione, in occasione della Giornata Mondiale contro la schiavitù e la prostituzione coatta.

«Vogliamo occupare i marciapiedi dove tante ragazze sono costrette a prostituirsi, di notte, al freddo. Per una sera vogliamo impedire che queste donne, spesso giovanissime, siano sfruttate dai clienti della prostituzione».

E’ quanto afferma Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità fondata da Don Oreste Benzi, il sacerdote che per primo in Italia ha combattuto la cultura della prostituzione in Italia.

L’appuntamento è in Viale Ovidio, località Bruciata, davanti alla Decathlon alle ore 21.00.

Lungo un marciapiede lungo 1300 metri verranno lette alcune storie di donne sfruttate.

Tutte le sere a Modena sono per strada 70 ragazze, devono “vendere” il loro corpo 6-10 volte per poter ripagare il debito contratto.

Saranno presenti il Sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, ed il Vescovo Castellucci, oltre a numerose associazioni del territorio.

La Comunità Papa Giovanni XXIII ha liberato dalla strada e accolto oltre 7000 ragazze vittime del racket della prostituzione. Ogni settimana è presente con 21 unità di strada e 100 volontari per incontrare le persone che si prostituiscono. Promuove, insieme ad un cartello di associazioni, l’iniziativa Questo è il mio Corpo, campagna di liberazione per le vittime della tratta e della prostituzione. La proposta, ispirata al modello nordico, ha l’obiettivo di ridurre sensibilmente il fenomeno colpendo la domanda e sanzionando i clienti delle persone che si prostituiscono.

Don Oreste Benzi (1925-2007) è stato un presbitero italiano, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, che ha speso la sua vita a favore degli ultimi. In occasione dei 10 anni della sua scomparsa, si stanno tenendo in tutta Italia numerosi eventi per ricordarlo.