Il Polo, si prevede nelle linee strategiche del progetto di istituzione, “raccoglie, mette a sistema e valorizza i patrimoni artistici e professionali dei singoli istituti” valorizzandone le specificità e “sostenendone la crescita e l’evoluzione”, oltre a rafforzarne la presenza e la visibilità a livello nazionale internazionale. La prospettiva è quella di trovare collocazione nel Polo Estense, nell’ambito del progetto di riqualificazione che riguarda il Sant’Agostino, ma nel frattempo il Polo dell’immagine contemporanea potrà contare sulle attuali sedi dei tre istituti e sulle loro sedi espositive della Palazzina dei Giardini ducali, del Foro Boario e del Mata in via della Manifattura Tabacchi.
Il protocollo sottoscritto prevede che il Polo dovrà “garantire una programmazione unitaria e integrata tra le attività degli istituti partecipanti” e avrà come obiettivo “una relazione sistematica e coerente con gli altri istituti culturali, a partire dalle Gallerie Estensi”.
Nello specifico, si prevedono “obiettivi culturali integrati nel quadro di una programmazione unitaria”; un assetto direzionale “coerente con gli obiettivi dati”; la razionalizzazione dei “servizi trasversali e comuni, in particolare la logistica, la comunicazione e promozione, la didattica, l’amministrazione, gli allestimenti e le sedi espositive”; la promozione degli “asset dei singoli istituti, valorizzandone le specificità”; il perseguimento della “strada della massima sostenibilità economica e finanziaria attraverso l’integrazione”; la realizzazione di “una sistematica attività di valutazione in merito alla qualità dei risultati conseguiti e al raggiungimento degli obiettivi”.
Ci si propone, inoltre, di rafforzare l’attività di ricerca, quella didattica e quella espositiva con l’assunzione “di un ruolo più significativo sul territorio provinciale e di maggiore rilievo a livello nazionale”, anche facendo emergere gli istituti “nell’ambito degli attrattori culturali di valenza turistica” del territorio.
La proprietà delle rispettive collezioni rimarrà in capo al Comune e alla Fondazione che ne concederanno l’utilizzo al Polo, mentre l’integrazione delle strutture gestionali “sarà improntata alla salvaguardia del personale di Fondazione Fotografia e Comune”.
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