MODENA – Arredi urbani con installazioni di muschio e particolari piante che agiscono positivamente sulla qualità dell’aria. Sono i “Citytrees”, i pannelli biotecnologici nati con l’obiettivo di “mangiare” lo smog in ambito urbano, filtrandolo e abbattendolo, che saranno collocati in alcune strade a forte percorrenza di Modena a partire da lunedì 8 maggio, nell’ambito del progetto europeo “City tree scaler” promosso e finanziato da Climate-Kic.
Il primo pannello, sui sei previsti in totale, sarà collocato in viale Verdi, all’altezza della fermata dell’autobus più vicina a via Emilia est. I tecnici del settore Ambiente e Mobilità del Comune di Modena stanno effettuando i sopralluoghi per individuare le altre postazioni idonee, alcune a ridosso del centro storico, dove nei prossimi giorni saranno collocati gli altri citytrees.
“City tree scaler” è ideato e realizzato dalla start up tedesca Green city solutions con l’obiettivo di effettuare una sperimentazione sull’efficacia di filtri verdi biotecnologici (i Citytrees appunto) nel ridurre l’inquinamento atmosferico in ambiente urbano e diminuire gli effetti dell’isola di calore. Il progetto ha ottenuto l’approvazione e il finanziamento da Climate-Kic, la più grande comunità pubblico-privata a livello europeo nata nel 2010 per diffondere la conoscenza, promuovere l’innovazione nella sfida ai cambiamenti climatici e favorire la creazione di una società “zerocarbon”. Il Comune di Modena si è proposto come partner per la sperimentazione attraverso l’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile (Aess) di cui è socio fondatore e che è a sua volta affiliata a Climate-Kic.
Il progetto prevede una campagna sperimentale di monitoraggio degli effetti sulla qualità dell’aria e sulla riduzione dei gas serra prodotti dall’installazione di sei Citytrees in strade a “effetto canyon” (lunghe, strette e intensamente trafficate, come viale Verdi) o caratterizzate da alti flussi di traffico dell’area urbana di Modena. I pannelli sono strutture autoportanti lunghi 3 metri, alti 4 e profondi 60 centimetri che supportano specifiche colture di muschio e piante vascolari che “divorano” polveri sottili (Pm10), biossido di azoto e ozono producendo, secondo i risultati dei test di laboratorio effettuati finora, lo stesso effetto di 275 alberi ma utilizzando meno dell’1 per cento di spazio. Secondo gli sviluppatori questo enorme filtro vegetale è in grado di rimuovere dall’aria circostante 240 tonnellate di CO2.
La campagna durerà fino alla fine del 2018 e le misurazioni saranno effettuate dai ricercatori di Isac-Cnr dell’Area della ricerca Cnr Bologna e Lecce con il coordinamento di Proambiente, consorzio di ricerca di Bologna applicata e sviluppo tecnologico formato da Cnr, università di Ferrara e aziende private che è partner del progetto.