Da lunedì 28 giugno, nel cortile del Teatro del Tempio e ai Giardini ducali, il programma di concerti che ripercorre origini, storia e protagonisti del jazz modenese
MODENA – Un programma che ripercorre le origini, la storia e i protagonisti di settant’anni di jazz a Modena proponendo un calendario di concerti, ai Giardini d’estate e nel cortile del Teatro Tempio, che comincia lunedì 28 giugno, proprio al Tempio, e prosegue fino ad agosto. È così che l’edizione 2021 del Modena jazz festival celebra l’anniversario di un genere musicale che, giungendo da lontano, ha trovato casa in città e qui ha saputo amalgamarsi al meglio con le esperienze già presenti facendo da apripista agli innovatori dei decenni successivi: il rock e i cantautori.
Il Festival dei 70 anni, che propone un cartellone variegato, dal jazz delle origini all’hip hop, è stato presentato nella mattinata di venerdì 25 giugno nel cortile del Teatro Tempio dall’assessore alla Cultura del Comune di Modena Andrea Bortolamasi, da Giulio Vannini degli Amici del jazz e da Angelo Santimone, presidente dell’associazione Tempio, con la partecipazione del pianista Luciano Bruni e del chitarrista Cesare Vincenti.
Come ha sottolineato l’assessore Bortolamasi “questi settant’anni meritano una celebrazione adeguata, in due luoghi centrali come i Giardini ducali e il Tempio che si animeranno di musica di grande qualità grazie al lavoro degli Amici del jazz, uno dei riferimenti culturali in città. L’impegno da parte nostra come amministrazione – ha proseguito – è duplice: da un lato, continuare a investire nelle professioni culturali e verso chi nella cultura si è costruito un percorso di lavoro; dall’altro, continuare a costruire, grazie agli eventi culturali, quelle condizioni di incontro, socialità e relazioni che la pandemia ha interrotto”.
Ripercorrendo la storia di questi settant’anni, Vannini ha ricordato nel 1953, dopo i primi concerti organizzati dove capitava, Romolo Grande e Giorgio Messerotti fondarono la New Emily Jazz Band che divenne una realtà consolidata a livello nazionale, creando un movimento culturale che, esulando dalla musica, sconfinava nella pittura e nelle arti visive. A Modena si voleva solo suonare e nel corso dei decenni si sono esibiti artisti di caratura internazionale mentre, allo stesso tempo, la città diveniva fucina di validissimi musicisti locali che hanno continuato a proporre musica in teatri, club e circoli che si sono distinti con proposte originali e artisticamente notevoli. “Vogliamo che questa celebrazione – ha concluso Vannini – sia un omaggio ai lungimiranti pionieri di quegli anni, che ancora suonano a dimostrazione del loro amore per la musica, ma anche un auspicio per continuare a investire nella cultura della musica, parte fondante dell’anima di tutti gli uomini”.
Il palco dei Giardini d’estate sarà dedicato ai concerti che ripercorrono la storia del jazz modenese: si comincia l’8 luglio con una serata dedicata alle jam session del lunedì che si svolsero dal 1998 alla Contrada della scimmia, divenuta poi Pernilla e, dal 2006, negli stessi Giardini ducali. La sera successiva, 9 luglio, il Lorenzo Conte Quartet rivisita il repertorio degli standard del jazz e propone proprie composizioni originali. Il programma dei Giardini d’estate si conclude il 21 agosto con il concerto dei Route 9, eredi della New Emily Jazz Band, l’orchestra forse la più longeva del jazz italiano. Il gruppo Route 9 conserva quasi tutti i componenti della storica band, dalla quale prende spunto anche per il nome, Route 9, infatti, sta per Strada statale 9, la via Emilia. Con la formazione tipica dei gruppi New Orleans e Dixieland (tromba, sax soprano, trombone, piano, banjo contrabbasso e batteria), la Route 9 fa rivivere con la stessa intensità e freschezza delle sue origini il primo imprescindibile capitolo della storia del jazz.
“Modena jazz festival”, che gode del patrocinio della Regione Emilia Romagna e del contributo della Fondazione di Modena, nella parte che si svolge nel cortile del Teatro del Tempio, debutta lunedì 28 giugno, con “Triplets”, il trio composto da Amedeo Adriano, alla batteria, Luca Bulgarelli al contrabbasso e Francesca Tandoi a pianoforte e voce. L’appuntamento è alle 21.30, nel cortile del Teatro Tempio. Nella stessa collocazione sono previsti altri quattro concerti: il 26 luglio, Achille Succi Quartet; il 27 luglio, Claudio Vignali con Flow; il 30 luglio, Alex Spiaigin quartet e il 5 agosto Stefano Calzolari Rebirth Trio.
Claudio Vignali Flow – solo foto