MODENA – Il numero delle persone decedute aumenta, mentre la quota di bambini venuti al mondo continua a calare. La città, quindi, si riscopre più anziana. È la fotografia dell’evoluzione demografica di Modena, scattata dal servizio Statistica comunale, che mostra come il saldo delle nascite e delle morti è appunto caratterizzato da una crescente forbice che l’emergenza sanitaria ha contribuito ad accentuare.
I dati sono aggiornati a novembre 2021 e dalle rilevazioni emerge che nei primi undici mesi dell’anno sono stati “appena” 1.307 i bambini nati nella popolazione residente. La cifra risulta in crescita di quasi cento unità rispetto allo stesso periodo del 2020, ovvero la fase più critica della pandemia (1.211 neonati), a testimonianza di una rinnovata fiducia delle famiglie verso il futuro; nonostante questo incremento, però, rimane una flessione importante rispetto al 2016. Cinque anni fa, infatti, i bebè erano stati 1.443 e, dunque, la riduzione a oggi è stata di quasi il 10 per cento. In realtà il trend negativo aveva visto un arresto nel 2018, con un balzo positivo di 14 unità, ma il decremento era ripartito già prima del Covid, nel 2019, quando i neonati erano stati 1.364. Rispetto a due anni fa, dunque, il calo delle nascite è di poco superiore al 4%.
Venendo ai decessi, sempre con riferimento al periodo gennaio-novembre, quest’anno le persone scomparse a Modena sono state 1.906. Anche in questo caso si tratta di una tendenza “in corso”, con un incremento graduale che in cinque anni ha portato a un aumento delle morti di oltre il 4%. Nel 2016 i modenesi scomparsi erano stati 1.830, infatti, mentre tre anni più tardi si era saliti a quota 1.875. Da rilevare ovviamente l’eccezionalità del 2020: l’anno scorso i decessi erano stati 2.085, quasi il 9% in più del 2021, un’impennata poi rientrata appunto quest’anno. Marzo e novembre 2020, in particolare, avevano rappresentato i “picchi” negativi dell’ultimo quinquennio, con 268 e 272 decessi registrati, circa il 70% in più delle rispettive medie mensili.
La fluttuazione demografica che sta interessando la città è cristallizzata anche dall’evoluzione del saldo naturale (le persone nate meno quelle morte). Nel 2016, infatti, l’andamento negativo si era attestato su 387 unità, “sfondando” poi il muro dei 500 casi nel 2019 e salendo infine al -599 di quest’anno. L’incremento del quinquennio è stato perciò del 54%. In questo contesto, il 2020 aveva confermato di fare capitolo a sé: a causa del Covid, infatti, il saldo negativo era salito a 874, per poi scendere.
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